Un gruppo di 14 neonati, affetti da cardiopatie congenite critiche complesse identificate con diagnosi prenatale, sono stati sottoposti nelle prime ore di vita ad interventi cardiochirurgici “a cielo aperto” utilizzando, durante l’esecuzione dell’intervento, sangue del cordone ombelicale autologo. Questo approccio consente di evitare trasfusioni di sangue omologo e di prevenire l’insorgenza di insufficienza cardiaca ed ipossiemia dovute a cambiamenti emodinamici causati dal quadro clinico.
Fonte: European Journal of Cardio-Thoracic Surgery
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