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Cellule staminali del cordone ombelicale per il trattamento del trauma cranico

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Cellule staminali del cordone ombelicale per il trattamento del trauma cranico

Le cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale potrebbero essere utilizzate con successo per recuperare i danni derivati da un trauma cranico. Ad affermarlo è un[...]

Le cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale potrebbero essere utilizzate con successo per recuperare i danni derivati da un trauma cranico. Ad affermarlo è uno studio condotto da Elisa Zanier e coordinato da Maria Grazia De Simoni direttrice del Laboratorio di Infiammazione e Malattie del Sistema Nervoso dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con i ricercatori della Cell Factory dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.Il trauma cranico rappresenta la prima causa di morte e invalidità permanente di giovani tra i 15 e i 24 anni per un totale di 180.000 persone ogni anno solo in Italia. Ad oggi la medicina cosiddetta tradizionale non è in grado di recuperare un danno di natura traumatica sul cervello utilizzando semplicemente la terapia farmacologica. Un danno cerebrale infatti è legato non solo all’impatto durante l’incidente, ma successivamente alla cascata di eventi infiammatori che perdura molte settimane dopo l’impatto e aumentano e  aggravano notevolmente il danno cerebrale. La ricerca scientifica ha dimostrato che le cellule staminali, essendo cellule immature non specializzate in grado di dare origine a cellule mature di uno o più tessuti diversi, sono in grado anche di produrre sostanze che aiutano la riparazione del tessuto cerebrale danneggiato. In particolare durante lo studio dell’Istituto Mario Negri, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Critical Care Medicine,cellule staminali mesenchimali umane prelevate dal cordone ombelicale iniettate nel liquido cefalorachidiano di topi 24 ore dopo il trauma, hanno limitato la progressione del danno cerebrale e modificato il microambiente cerebrale favorendo meccanismi di riparazione.  Questa azione di recupero del danno è resa possibile dal fatto che le cellule staminali aumentano la produzione di un’importante neurotrofina cerebrale chiamata Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF).

Fonte : Aduc

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