Anche la chemioterapia apre le porte all’uso delle cellule staminali. Trasportatori di farmaci. Questo potrebbe essere un nuovo ruolo per le cellule staminali secondo uno studio condotto dall’Università Statale di Milano e dall’Istituto neurologico Carlo Besta. Le cellule staminali viste quindi come cellule farmaco, utilizzate proprio come dei taxi per trasportare i farmaci nella giusta sede di azione. I ricercatori nel corso dello studio, pubblicato sulla rivista “Plos One”, hanno isolato cellule staminali mesenchimali umane da midollo osseo che, successivamente, sono state addizionate in vitro con preparazioni chemioterapiche. Le cellule staminali caricate così di farmaco sono state utilizzate come avviene nella classica terapia antitumorale. Grazie a questo nuovo protocollo, le cellule staminali diventano un dispositivo biologico totalmente compatibile con il paziente ed in grado di raggiungere in maniera altamente specifica le cellule dell’organo colpito da patologia tumoralegarantendo, di conseguenza, una maggiore azione terapeutica. Questa scoperta apre nuovi orizzonti per la chemioterapia. Le cellule staminali possono essere trasformate in dispositivo per trasportare i farmaci in maniera semplice e con bassi costi. La procedura di realizzazione non comporta manipolazioni genetiche. Ma l’aspetto più importante riguarda soprattutto la possibilità di terapie notevolmente più mirate e specifiche con il conseguente annullamento di alcuni effetti collaterali tipici dei chemioterapici tradizionali. E c’è dell’altro. La cellula staminale caricata con il farmaco chemioterapico può essere crioconservata ed utilizzata anche a distanza di molti anni nel caso in cui, ad esempio, lo stesso paziente/donatore presentasse una recidiva.
Fonte: Aduc
"Siamo davvero rimasti soddisfatti, azienda seria, tutor sempre a disposizione, personale competente e professionale. Complimenti!"
Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
Leggi i commenti lasciati dai nostri clienti.