Una nuova ricerca è riuscita a dimostrare che il corpo di primati non umani (ad esempio le scimmie) non respinge cellule pluripotenti indotte. La ricerca ha inoltre evidenziato che queste cellule staminali si trasformano in neuroni capaci di rimpiazzare quelli danneggiati a causa del morbo di Parkinson, portando così nuove speranze per trapianti efficaci per l’essere umano. Le cellule staminali pluripotenti indotte possono essere considerate una fonte rinnovabile di cellule e tessuti per il trattamento di molti disturbi, tra cui appunto il morbo di Parkinson, le lesioni del midollo spinale, le malattie cardiache, il diabete e l’artrite.
Fonte: Onlinenews.it
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