La terapia messa a punto da Davide Vannoni negli ultimi anni e basata sull’uso delle cellule staminali ha catalizzato l’attenzione della società italiana, guadagnando una schiera di sostenitori ma anche un nutrito numero di detrattori, tra i quali molti scienziati che sostengono che l’efficacia di questo metodo non è provata. Il giornale Nature ha condotto una sua ricerca sul brevetto depositato da Vannoni nel 2010, rilevando la presenza di dati duplicati da precedenti ricerche non correlate. La terapia di Vannoni comporta l’estrazione di cellule dal midollo osseo del paziente, la loro manipolazione in vitro e il successivo trapianto nel paziente. Vannoni ha sempre evitato di rivelare i dettagli del suo metodo, sostenendo che fossero già completi. Nel 2012 l’ufficio brevetti degli Stati Uniti ha rifiutato il brevetto di Vannoni per la mancanza di dati sufficienti sulla metodologia, ma anche per i dubbi sulla differenziazione delle cellule in un lasso di tempo così breve.