Una recente ricerca scientifica sulle cellule staminali ha consentito al team di scienziati della University of Colorado School of Medicine di portare alla luce una scoperta rivoluzionaria, i cui risultati riguardano il trattamento del cancro ma non solo. Infatti, quanto è stato scoperto dai ricercatori potrà avere delle ottime implicazioni anche per patologie come immunodeficienza congenita e condizioni metaboliche, e malattie autoimmuni. L’utilizzo di cellule staminali per il trattamento di pazienti affetti da tumore è una pratica ormai comune, ma la scoperta americana va oltre: infatti, gli scienziati sono riusciti a scoprire un metodo per espandere le cellule staminali del sangue nel trattamento del cancro, regolando così la loro capacità di riproduzione e mantenimento delle loro caratteristiche. In questo modo, i pazienti potranno anche combattere le infezioni che potrebbero presentarsi in seguito alla procedura. Attualmente, la ricerca è alle fasi iniziali, ma l’obiettivo è quello di spostare la tecnologia dal laboratorio agli studi clinici, e qualora dovesse dare i risultati sperati, potrebbe essere di fondamentale importanza nel trattamento di malattie autoimmuni, come sclerosi multipla e lupus, ma anche immunodeficienza, SCID, anemia falciforme, oltre che nel trattamento del cancro (in particolare leucemia, linfoma, e mieloma).
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