Le cellule staminali prelevate dal sottocute di pazienti potrebbero trasformarsi in cellule della tiroide in grado di produrre ormoni: è questa la nuova sfida, tutta italiana, che potrebbe rappresentare una nuova frontiera per il trattamento delle malattie tiroidee. È quanto è emerso nel corso del congresso dell’Esao, società europea degli organi artificiali, svoltosi presso il centro congressi Giovanni XXIII dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma: è stato infatti dimostrata, dal gruppo diretto da Sabine Costagliola dell’Università di Bruxelles, la possibilità che le cellule staminali pluripotenti possano essere trasformate in cellule tiroidee perfettamente funzionanti, effettuando un esperimento su cellule di roditore. I risultati di questo studio hanno indotto la professoressa Costagliola ad intraprendere una ricerca insieme a Celestino Pio Lombardi, direttore dell’Unita’ di Chirurgia Endocrina del Gemelli presso il CIC dell’Università Cattolica, sulle cellule umane.
Fonte: Quotidiano Sanità