La leucemia linfoblastica acuta (ALL) Philadelphia positiva è caratterizzata da un elevato rischio di ricaduta se trattata unicamente con chemioterapia convenzionale. In questo studio clinico, 40 pazienti affetti dalla suddetta patologia sono stati sottoposti a trapianto allogenico di staminali ottenute da donatore non famigliare (sangue cordonale e midollo osseo) o famigliare (sangue periferico e midollo osseo). Gli esiti ottenuti hanno evidenziato un forte impatto della stadiazione della patologia al momento del trapianto sull’outcome clinico. In aggiunta non sono state apprezzate differenze significative in termini di sopravvivenza e ricaduta in funzione della fonte cellulare infusa. Complessivamente, come riportato dagli autori, il trapianto allogenico di sangue cordonale da donatore non famigliare non solo è fattibile, ma dovrebbe essere considerato in fase precoce come trattamento per pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta philadelphia positiva che non hanno a disposizione donatori compatibili.
Fonte: Annals of Hematology