È quanto emerge da recenti dati ottenuti da uno studio, in cui si è parlato di tumori del sangue tra cui, appunto, anche la leucemia acuta a promielociti, una patologia molto grave, caratterizzata da un rapido sviluppo per eccesso di promielociti del sangue e del midollo osseo. La leucemia acuta a promielociti ha una elevata incidenza, ma, stando a quanto è stato dichiarato in occasione del Congresso Nazionale, che si è tenuto a Treviso il 14 ed il 15 novembre, sul tema tumori del sangue, sembra che nella leucemia acuta a promielociti, sia in sostanziale aumento la percentuale di pazienti guariti. Si parla, in questo caso, del 90%, mentre per altre patologie leucemiche del 40%. Secondo questi dati – in cui sono stati presi in oggetto più di 500mila pazienti di età superiore ai 15 anni – le patologie che hanno registrato un risultato migliore sono, oltre alla leucemia acuta a promielociti, anche la leucemia mieloide cronica, i linfomi non-Hodgkin a grandi cellule e follicolari. In merito a questi significativi risultati, si è espresso anche il Dottor Filippo Gherlinzoni, Primario ematologo del Ca’ Foncello e organizzatore del Congresso di Treviso, ammettendo che i risultati sono positivi e sorprendenti, sia per la leucemia acuta a promielociti (detta fulminante) sia per le altre patologie. Un significativo contributo viene soprattutto dal miglioramento delle tecniche mediche, tra cui l’allargamento del numero di pazienti che possono beneficiare del trapianto allogenico, ovvero trapianto di cellule staminali ematopoietiche da donatore sano e ricevente malato compatibile.
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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
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