È frutto di una ricerca italiana il lavoro pubblicato sulla rivista ‘Nature Communications’ riguardo la possibilità di sfruttare le cellule staminali nel trattamento dei danni causati dalla distrofia muscolare. La distrofia è una patologia caratterizzata dall’atrofizzazione progressiva della muscolatura: malattia a carattere neurodegenerativo, essa può compromettere la capacità di movimento e indurre anche una grave insufficienza cardio-respiratoria. Il gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano – guidati da Graziella Messina – ha identificato nei mesoangioblasti la potenzialità di rigenerazione delle fibre muscolari danneggiate dalla distrofia. I mesoangioblasti – scoperti in Italia da Giulio Cossu – possono differenziare in muscolo scheletrico, e se iniettati per via sistemica, hanno un ruolo importante nella rigenerazione delle fibre muscolari. Si tratta di un ulteriore passo in avanti condotto dai ricercatori a partire da un primo studio clinico nella distrofia muscolare di Duchenne, del quale però non era ancora stata dimostrata l’efficacia. Grazie a questo lavoro, si aprono nuovi orizzonti per la ricerca scientifica nella sperimentazione dei mesoangioblasti per il trattamento delle distrofie muscolari. Lo studio è stato condotto in collaborazione con lo scienziato Giulio Cossu, con l’Inserm-Institut de Myologie di Parigi, e con Elisabetta Dejana, dell’università Statale e Istituto Firc di oncologia molecolare-Ifom di Milano.
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