Uno studio pubblicato da Stem Cell Research & Therapy evidenzia nuove possibilità nel trattamento delle malattie infiammatorie intestinali come la colite acuta. Le malattie infiammatorie intestinali interessano, soprattutto, il grosso intestino o qualsiasi tratto del tubo digerente e sono, purtroppo, sempre più diffuse a livello mondiale. Quando parliamo di malattie infiammatorie intestinali facciamo riferimento, ad esempio, alla colite ulcerosa o al morbo di Crohn, la cui causa rimane, ad oggi, non conosciuta, mentre si è stabilito che si evolvano in maniera autoimmune: in queste patologie, il sistema immunitario impazzisce e non riconoscendo le cellule dell’apparato digerente come proprie, vi scaglie contro le proprie difese immunitarie. I trattamenti finora individuati non sono soddisfacenti, ma un recente studio ha evidenziato come le cellule staminali potrebbero rivelarsi un efficace approccio alternativo nel trattamento di queste patologie. Nello studio è stata indotta una colite acuta in topi immunodeficienti così da esaminare il potenziale protettivo di cellule staminali mesenchimali del cordone ombelicale umano contro il destrano solfato di sodio (DSS). Nei topi sono stati iniettati prima il DSS e, successivamente, le cellule staminali in modo da verificare possibili danni provocati dalle cellule e cambiamenti del peso corporeo. I ricercatori, dopo l’iniezione delle cellule staminali hanno valutato anche, tra gli altri, il reticolo endoplasmatico (ER) proteine dello stress, alterazioni istologiche e lunghezza del colon. I risultati emersi mostrano una significativa diminuzione del Disease Activity Index, una ridotta presenza di feci sanguinolente, una perdita di peso e un accorciamento del colon. I ricercatori affermano, quindi, che i risultati dimostrano che le cellule staminali mesenchimali del cordone ombelicale sono in grado di prevenire la colite DSS-indotta nei topi immunodeficienti e poiché hanno potuto osservare anche una modulazione positiva nelle proteine ER collegate allo stress, suggeriscono che queste ultime potrebbero essere dei potenziali bersagli terapeutici nel trattamento delle malattie infiammatorie intestinali.
Fonte: Stem Cell Research & Therapy