“Il trapianto di staminali cordonali registra tassi di successo sovrapponibili a quelli del più invasivo espianto e trapianto di midollo osseo da donatore vivente”. Ad affermarlo è il professore Francesco Zinno, Docente di Immunoematologia all’Università di Tor Vergata.
I campi di applicazione delle cellule staminali cordonali aumentano sempre di più, facendo registrare significativi avanzamenti nel trattamento di diverse patologie. Uno studio della Duke University ha dimostrato come il trapianto autologo di cellule staminali da cordone ombelicale abbia reso possibile la ripresa di bambini colpiti da paralisi cerebrale infantile. Proprio una bimba italiana di 20 mesi affetta da questa patologia, è stata sottoposta a luglio 2015 a infusioni di cellule staminali prelevate dal suo cordone ombelicale, che hanno fatto registrare miglioramenti significativi.
Il Ministero della Salute Italiano ha già riconosciuto la validità del trapianto di cellule staminali nel trattamento di oltre 80 malattie ma a oggi in Italia il 95% dei cordoni ombelicali viene buttato via, sprecando così un patrimonio biologico prezioso e potenzialmente utile per un trapianto. Nel nostro Paese, ogni anno, circa 5 bambini su 100.000 si ammalano di leucemia e il 15% di tutti i tumori nei bambini da 0 a 14 anni è causato da linfomi: il professor Zinno afferma che con l’utilizzo di cellule staminali cordonali, donate o conservate privatamente, questi piccoli pazienti potrebbero guarire.
A oggi il trapianto di sangue da cordone ombelicale serve nel 57% dei casi per curare pazienti adulti e nel 43% dei casi bambini, e nel mondo si registrano ormai più di 30.000 trapianti di cellule staminali cordonali. Tra le 80 patologie individuate dal Ministero della Salute Italiano come trattabili con cellule staminali ci sono leucemie acute, sindromi mielospastiche e mieloproliferative, linfomi, tumori solidi, patologie del midollo osseo, disordini autoimmuni e malattie rare.
Fonte: rainews.it
