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Svelato il meccanismo che controlla la produzione di neuroni

Un team di ricerca canadese avrebbe scoperto il meccanismo che permette alla cellule staminali di differenziarsi nelle diverse tipologie di cellule che formano il sistema nervoso. La ricerca potrebbe aiutare altri studi, volti alla creazione di tessuti neuronali in laboratorio.
Per moltiplicarsi e formare nuovi tessuti, ogni cellula staminale si divide in due cellule sorelle, non necessariamente identiche tra loro. Le cellule sorelle si possono quindi differenziare, così da formare vari tipi di cellule che consentono di ottenere funzioni diverse per il tessuto in formazione. Sono ancora in parte oscuri i fattori che spingono le cellule staminali a differenziarsi in questo o quell’altro tipo di cellula .
I ricercatori canadesi hanno ipotizzato che un fattore determinante possa essere il modo in cui la divisione della cellula staminale è orientata, fattore determinato dal gene SAPCD2. Quindi a seconda che la cellula staminale si divida in senso orizzontale, verticale, o seguendo qualche altra angolazione, cambierebbe anche la tipologia di cellule sorelle ottenute.
In assenza del gene SAPCD2, le divisioni cambierebbero orientamento rispetto a quello standard, dando origine a cellule figlie diverse rispetto alla cellula staminale originale. In presenza del gene, invece, le cellule figlie sarebbero identiche rispetto alla cellule madre. Ciò significa che attivando o disattivando questo gene potrebbe essere possibile cambiare il modo in cui la cellula si divide e, di conseguenza, le cellule figlie ottenute.

 La ricerca, per ora condotta sulle cellule staminali retiniche dei topi, potrebbe aiutare gli studiosi ad ottenere cellule di un tipo specifico in laboratorio, così da ricostruire i tessuti necessari per rigenerare quelli danneggiati da malattie e incidenti. Inoltre, potrebbe fornire uno strumento nella lotta contro il cancro, permettendo di rallentare l’avanzare della massa tumorale. Diversi cancri sono infatti stati ricollegati ad anomalie nel funzionamento del gene SAPCD2.

Fonte: phys.org

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