Uno studio del Centro danese per la medicina rigenerativa rivela un nuovo trattamento a base di cellule staminali contro la disfunzione erettile. I primi test, effettuati su 21 pazienti che avevano subito la rimozione della ghiandola prostatica a causa del cancro, hanno ottenuto buoni risultati. L’operazione consiste in un’iniezione alla base dell’organo genitale che ne rinvigorirebbe i nervi e i vasi sanguigni.
Ulteriori dettagli verranno presentati a Barcellona, nel mese di luglio, dalla Società europea per la riproduzione umana e l’embriologia (Eshre). Per il momento nessuno dei pazienti ha subito effetti collaterali per l’utilizzo delle cellule staminali e otto di loro hanno recuperato la capacità di erezione per più di un anno e mezzo. Lo ha reso noto Soren Sheikh, direttore della struttura danese, sottolineando però la necessità di attendere studi più ampi per garantire l’efficacia, la durata e l’innocuità del nuovo trattamento.
Secondo l’andrologo ed endocrinologo Carlo Foresta, il pene rappresenta uno degli organi che più facilmente possono essere curati con queste nuove terapie. “La disfunzione erettile – spiega l’esperto – è un sintomo e come tale può essere espressione di diverse condizioni patologiche. La più comune è la disfunzione endoteliale, comune in pazienti con stili di vita non adeguati, e in questi casi la terapia con staminali può risolvere facilmente questo tipo di alterazioni”. Fumo, obesità, diabete e sindrome metabolica sono alcune delle condizioni che possono portare all’impotenza. L’andrologo aggiunge poi: “Questa nuova ipotesi tecnologica può trovare delle applicazioni solo nei casi in cui l’alterazione strutturale non sia importante”. Infatti in casi di fibrosi, calcificazioni o vasculopatie, non è possibile ripristinare il corso della vascolarizzazione.
Fonte: La Repubblica
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