La comunità che segue da tempo il banking del sangue cordonale è finalmente appagata dai lavori scientifici che hanno dimostrato l’efficacia della terapia per la paralisi cerebrale quando testata con studi di fase due e tre in doppio cieco.
Malgrado ciò, è importante notare che le cellule mesenchimali si sono dimostrate altrettanto efficaci per la paralisi cerebrale in altri studi.
Dalla prospettiva si chi si occupa del banking delle staminali, non vi è competizione tra le tipologie di cellule staminali perché le cellule mesenchimali possono essere prelevate dal sangue cordonale e dalla placenta, così come dal tessuto cordonale.
Due studi hanno analizzato l’uso delle cellule mesenchimali misurando i parametri GMFM-88 scala 7 dimostrando che sono paragonabili. Tale parametro deve essere misurato nel tempo nei bambini con paralisi cerebrale trattati con terapia cellulare.
Il primo lavoro pubblicato dal gruppo del dr. Yihua An, del dipartimento di trapiantologia dell’ospedale cinese di Beijing in Cina.
Lo studio ha arruolato 35 pazienti di cui il 54% maschi con una media di 4,1 anni che erano stati diagnosticati per paralisi cerebrale.
I pazienti hanno ricevuto cellule mesenchimali autologhe che sono state prelevate da midollo osseo e coltivate per 4-6 passaggi. Le cellule mesenchimali sono state infuse per via intratecale con una dose di un milione di cellule per chilo corporeo.
A 12 mesi dal trattamento, i parametri GMFM-88 sono arrivati da 95.21 +/- 32.69 a 127.03 +/- 35.80, mentre nel gruppo di controllo andavano da 95.26 +/- 29.19 a102.51 +/- 28.30.
In altre parole, i pazienti hanno avuto un miglioramento netto del 24.52 rispetto al controllo con una significatività statistica del P<0.01.
Il secondo lavoro è stato pubblicato nel 2018 dal gruppo del dr.Haixia Lu presso l’Istituto di Neurologia della Scuola di medicina di Xi’an in Cina.
Lo studio ha incluso 27 bambini di cui 81% maschi con un’età media di 7,3 anni diagnosticati per paralisi cerebrale e trattati per uso allogenico con cellule mesenchimali da tessuto cordonale da una società chiamata Beike Biotechnology. Le cellule sono state coltivate per 4 passaggi.
In questo caso le cellule mesenchimali venivano infuse per endovena con una dose fissa di 50 milioni di cellule senza alcun protocollo di immunosoppressione. Questa procedura è stata ripetuta 4 volte ad intervalli di una settimana e poi il set di 4 infusioni è stato ripetuto a distanza di tre mesi.
Quindi ogni paziente ha ricevuto 8 dosi con un numero totale di cellule pari a 400 milioni.
I parametri GMFM-88 erano di 84.99 +/- 0.85 per I pazienti e di 85.03 +/- 0.76 per il gruppo di controllo.
A 24 mesi dopo il trattamento, I parametri GMFM-88 sono cresciuti di 12.66 +/- 0.66, per i pazienti laddove nel gruppo di controllo solo di 4.81 +/- 0.39.
In altre parole vi è stato un incremento di 7.85 dei parametri GMFM-con una significatività di P<0.05.
Benché nel secondo studio non vi sia una dose per chilo corporeo e sia pertanto difficile paragonare I due studi, l’infusione intratecale sembra essere maggiormente efficace.
Le cellule mesenchimali analizzate hanno origine diversa e uso autologo/allogenico.
Le modalità di somministrazione, ad esempio, possono avere un forte impatto. Un lavoro pubblicato nel 2015 prevedeva una infusione intra-cerebro-ventricolare dove chiaramente vi era un maggior rilascio di cellule mesenchimali direttamente nel sistema nervoso centrale rispetto alla via endovenosa o intratecale.
Uno studio clinico il cui registro è NCT03414697, partito a gennaio 2018, prevede di paragonare diverse vie di somministrazione (endovenosa, intratecale, e intranasale) per bambini con paralisi cerebrale. Questo studio sarà diretto dal dr. Jing Liu dell’ospedale di Dalian in Cina.
Vi è ancora molta strada per capire il metodo di somministrazione ideale ma le cellule mesenchimali sembrano aver dimostrato la loro efficacia ancorché non ancora affermata come l’uso delle cellule ematopoietiche da sangue cordonale.
Fonte: Parent’s Guide to Cord Blood Foundation
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