L’ultima notizia proveniente dai laboratori dell’Università del North Carolina presso il Lineberger Comprehensive Cancer Center e la scuola di Farmacia UNC Eshelman riguarda un lavoro in cui le cellule staminali agiscono come dei cacciatori e trasportatori di farmaci antitumorali contro le cellule del medulloblastoma che si nascondono ancora nel corpo umano dopo rimozione chirurgica.
Precedentemente, Shawn Hingtgen, PhD e i suoi collaboratori avevano dimostrato che potevano trasformare le cellule epiteliali in cellule staminali per cacciare e rilasciare farmaci antitumorali per il glioblastoma, il tumore cerebrale più invasivo che esiste. Nel loro studio, pubblicato su PLOS ONE, i ricercatori riportano che il tumore si riduce in modo consistente e duraturo. Lo studio deve ora chiaramente entrare in fase clinica per poter vederne i risultati sui bambini.
Hingtgen sostiene che questo approccio può veramente aiutare a ridurre gli effetti collaterali nei bambini affetti da medulloblastoma. Oltre il 70% dei pazienti sopravvivono al trattamento standard ma altri non rispondono e soffrono di problemi neurologici.
Il medulloblastoma è un tumore cerebrale di origine embrionale, che colpisce la fossa cranica posteriore e di cui si ammalano principalmente i bambini. Si tratta di una neoplasia maligna che cresce molto rapidamente, ha un potere infiltrativo elevato, così come la capacità di recidivare.
“I bambini con medulloblastoma ricevono normalmente trattamenti chemioterapici e radiazioni, che possono risultare molto tossiche per lo sviluppo neuronale,” sostiene Hingtgen, professore associato presso la scuola UNC Eshelman “se riusciamo a utilizzare questa nuova strategia con le cellule staminali riduciamo di molto gli effetti della chemio e della radioterapia con un miglioramento delle aspettative di vita dei pazienti”.
Hingtgen e il suo team hanno dimostrato la naturale capacità delle cellule staminali di trovare il tumore e hanno iniziato a studiare come riuscire a farle traghettare i farmaci antitumorali senza peraltro indurre tossicità al resto del corpo. La loro tecnologia è un’estensione della scoperta che ha fatto vincere il premio Nobel nel 2012 a Shinya Yamanaka.
“Le cellule sono come dei corrieri FedEx, trasportano e rilasciano il farmaco a destinazione,” dice Hingtgen. “Noi siamo solo in grado di trasformare le cellule della pelle in corrieri in grado di invader l’infiltrazione tumorale”.
Per lo studio, i ricercatori hanno riprogrammato le cellule della pelle in cellule staminali e poi le hanno ingegnerizzate per trasportare sostanze tossiche per il tumore con un modello chiamato “pro-farmaco”. Di fatto, è una battaglia tra molecole. ” Inserendo queste sostanze abbiamo ridotto il tumore di 15 volte e esteso la vita media oltre il 123% di speranza di sopravvivenza”.
I ricercatori hanno anche sviluppato un modello di medulloblastoma in laboratorio per simulare ciò che doveva accadere in vivo e trattando in vitro il tumore, hanno visto gli effetti antitumorali in diretta.
Scott Elton, MD, FAANS, FAAP, a capo della scuola di Farmacia UNC School ha dichiarato che questa ricerca potrebbe essere considerata il Santo Graal della terapia contro il medulloblastoma perché usa le cellule autologhe del paziente.
Fonte: UNC Lineberger Comprehensive Cancer Center.
"Siamo davvero rimasti soddisfatti, azienda seria, tutor sempre a disposizione, personale competente e professionale. Complimenti!"
Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
Leggi i commenti lasciati dai nostri clienti.