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Pisa, riprodotte in laboratorio cellule cerebrali per cura dell’ictus

I ricercatori sono riusciti a “pilotare” la trasformazione delle staminali. La scoperta potrebbe portare al recupero della capacità motoria di braccia o gambe
Un team di ricercatori è riuscito a riprodurre in laboratorio le cellule della corteccia cerebrale. Anche quelle della corteccia anteriore, responsabili dei movimenti dei muscoli. La scoperta potrebbe essere un passo importante verso la cura dell’ictus, perché apre alla possibilità di un recupero completo della capacità motoria di braccia o gambe.

La ricerca
Un gruppo di ricerca coordinato da Federico Cremisi del Laboratorio di Biologia della Scuola Normale Superiore di Pisa e da Michèle Studer dell’Università francese di Nizza è riuscito a pilotare in laboratorio la trasformazione di cellule staminali embrionali di topo in cellule nervose tipiche di aree specifiche della corteccia cerebrale, come si legge sul sito dell’ateneo toscano. Si tratta di un’evoluzione che in natura si svolge spontaneamente, ma della quale non si conoscevano i meccanismi. Adesso i ricercatori hanno capito come guidarla, aprendo alla possibilità di sostituire le cellule cerebrali morte con quelle prodotte in vitro.

Otto anni di lavoro
In laboratorio – spiega Cremisi al quotidiano Il Tirreno – la sperimentazione funziona. “Ora manca la sperimentazione sull’uomo. Occorrono tre anni e 100mila euro per completare lo studio che conclude una ricerca di otto anni – precisa lo studioso. Ma il laboratorio alla Normale è già attrezzato. Basta partire per arrivare a una soluzione che risolverebbe uno dei problemi più grandi delle malattie di questi anni”. La produzione di cellule nervose generiche da cellule staminali è una pratica ormai diffusa fra chi fa ricerca. “La novità è che siamo riusciti a produrre in laboratorio cellule nervose caratterizzate, non più generiche. Nello specifico, in vitro siamo riusciti a produrre sia cellule della corteccia cerebrale posteriore ‘sensoriale’, responsabili del tatto e della vista, sia cellule della corteccia cerebrale anteriore motoria, responsabile dei movimenti”.

L’applicazione sull’uomo
Queste nuove cellule “possono essere trapiantate negli esseri umani per la cura di alcune patologie”. Quelle cerebrali della corteccia anteriore sono ideali per la cura dell’ictus, per il recupero della capacità motoria. Mentre per quelle della corteccia posteriore ancora devono essere individuati i possibili effetti su specifici disturbi. Ma quanto manca prima di un’applicazione clinica? “Manca tanto e manca poco”, risponde Cremisi al Tirreno. “La ricerca c’è tutta. Le conoscenze anche. I ricercatori preparati pure. In laboratorio, i risultati ci sono stati. Ora dobbiamo riprodurre il procedimento con cellule umane”.

Fonte: Il Tirreno, SkyTG24

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