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Scoperto un modo per convertire le cellule staminali in varie tipologie cellulari dell’occhio

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Scoperto un modo per convertire le cellule staminali in varie tipologie cellulari dell’occhio

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Una pubblicazione su Cell Reports ha riportato che coltivando le cellule staminali su di una proteina chiamata laminina, presente nella matrice extracellulare, i ricercatori giapponesi hanno osservato la formazione di colonie organizzate in 4 zone concentriche.  
Ognuna di queste zone presenta caratteristiche specifiche di una componente anatomica dell’occhio.

Modificando il tipo di laminina, i ricercatori sono stati in grado di ottenere cellule con mobilità, densità e tendenze differenziate. Per ogni isoforma di laminina si generavano cellule dell’occhio di una particolare tipologia in funzione della predominanza.

“Abbiamo trovato che diverse isoforme di laminina influenzano la migrazione cellulare e la sua velocità a partire dal punto in cui nasce una colonia di cellule e inizia il percorso di disseminazione e di densità cellulare che ne consegue.” conferma Hayashi. “I diversi comportamenti sono correlabili al tipo di cellule che derivano dalle cellule staminali, dimostrando che possiamo produrre specifiche cellule dell’occhio semplicemente scegliendo il tipo di laminina adatta al tipo di cellula.”

I ricercatori hanno poi investigato sui meccanismi molecolari che sottendono il comportamento cellulare e hanno trovato che l’isoforma di laminina che genera quattro anelli concentrici, causa anche la contrazione della matrice della struttura extracellulare, producendo cosi maggiore densità cellulare. Tale meccanismo inattiva un’altra proteina chiamata YAP che ha il compito di produrre il differenziamento delle cellule pluripotenti in cellule della retina proprio al centro del primo anello.

“Ora che possiamo usare diverse isoforme di laminina, siamo in grado di programmare il differenziamento cellulare in specifiche componenti oculari che vengono congelate e poi usate per una gamma di patologie dell’occhio” sostiene il professore Kohji Nishida dell’Università di Osaka coautore della pubblicazione.

Questo risultato sarà incredibilmente utile per il campo oftalmologico.

Fonte: Cell Reports.

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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