Un pugno di cellule staminali è stato testato per il trattamento del dolore causato dai dischi intervertebrali. I medici credono che una iniezione di cellule aiuti a rigenerare i dischi spinali che sono stati danneggiati dalla degenerazione e cosi, ridurre l’infiammazione e il dolore senza l’uso della chirurgia.
Gli studi sugli animali hanno dimostrato che queste cellule hanno un potenziale terapeutico per la rigenerazione dei dischi vertebrali agendo come cuscino fluido tra un disco e l’altro.
Uno studio dell’Ohio in US su 24 pazienti prevede ora due dosi di cellule staminali contro un placebo e i risultati ci diranno se l’intuizione è giusta.
La spina dorsale ha 26 vertebre che sono intercalate da piccoli dischi morbidi di natura gelatinosa che consentono il movimento libero della spina dorsale.
L’invecchiamento, le condizioni genetiche e i danni dei dischi riducono tale abilità di agire e di sostenere. I dischi perdono anche con il tempo la concentrazione di acqua che agisce da pompa idraulica manifestando maggiore secchezza, ciò riduce la mobilità vertebrale e la capacità di assorbire i colpi. Una scarsa idratazione e vascolarizzazione quindi mettono tutto il sistema a repentaglio, inducendo peraltro maggiore pressione sui nervi e quindi dolore e problemi motori.
Le terapie esistenti trattano I sintomi ma non le cause. La prima linea di farmaci copre il dolore, l’infiammazione grazie agli steroidi e poi la fisioterapia. Nei casi più severi questi trattamenti risultano insufficienti e si ricorre alla chirurgia invasiva e anche se tale intervento reduce il dolore, di fatto, non genera un recupero della mobilità.
I ricercatori ora tracciano le cause del danno dei dischi vertebrali grazie all’uso delle cellule staminali che hanno una forte azione anti-infiammatoria e possono stimolare la rigenerazione tissutale.
“Il bisogno finora non risolto nei pazienti non è solo quello di lenire il dolore e la funzione vertebrale ma di recuperare a pieno la funzionalità, bloccando qualsiasi meccanismo progressivo” dicono I ricercatori dell’Università di Cleveland in US.
Le cellule candidate per questo studio sono le cellule staminali ematopoietiche e le cellule staminali mesenchimali. Due popolazioni cellulari presenti nel sangue cordonale alla nascita
Mentre le cellule ematopoietiche possono essere estratte dal sangue cordonale e dal midollo osseo, le cellule mesenchimali possono essere prelevate da una gamma di tessuti più ampia.
Il primo obiettivo dello studio è ridurre il dolore iniettando cellule staminali prelevate dal midollo osseo per via autologa e iniettarle nei dischi vertebrali dolenti.
Cosi verrà poi anche aumentato il contenuto di acqua per far lavorare meglio i cuscini intervertebrali dopo lo stimolo con le staminali. Il dolore dei pazienti verrà monitorato attraverso diversi parametri e con la risonanza magnetica per verificare il grado di infiammazione ridotto o persistente.
Roger Hackney, un chirurgo ortopedico del centro di Spire and Nuffield Hospital a Leeds ha commentato lo studio affermando che “vi è un enorme potenziale di espansione dell’uso delle staminali sia per i danni spinali che per curare l’artrite”
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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
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