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L’invecchiamento cellulare passa dall’attività della microglia

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Le cellule della microglia sono la principale difesa immunitaria del Sistema Nervoso Centrale, rappresentano il 20% della sua massa.

Le microglia si muovono costantemente e analizzano il SNC in cerca di neuroni danneggiati, placche e agenti infettivi. Il cervello e il midollo spinale sono considerati organi “immuno-privilegiati” in quanto sono separati dal resto del corpo da una serie di cellule endoteliali conosciute come la Barriera Emato-Encefalica. Questa barriera impedisce alla maggior parte delle infezioni di raggiungere il vulnerabile tessuto nervoso. Quando gli agenti infettivi sono introdotti direttamente nel cervello o riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica, spetta alle cellule della microglia reagire rapidamente per incrementare l’infiammazione e distruggere gli agenti infettivi prima che danneggino il tessuto.

Lo studio collega per la prima volta l’incapacità di rigenerare cellule staminali in vecchia con una sorta di segnale infiammatorio costante generato dall’espressione di VCAM-1 sotto l’effetto di una vera e propria occupazione delle cellule della microglia che, invece di ripulire il tessuto, lo ingombrano.

VCAM-1 (Vascular Cell Adhesion Molecule-1) è una proteina che sporge dalle cellule endoteliali che rivestono le pareti dei vasi sanguigni e che si aggancia alle cellule immunitarie circolanti (globuli bianchi, o leucociti): risponde alle lesioni o alle infezioni aumentandone il numero e innescando le reazioni immunitarie.

Questo meccanismo di sovrappopolazione cellulare impedirebbe alle cellule staminali del sistema nervoso centrale di rigenerarsi portando quindi il cervello a invecchiare.

Esistono già numerosi anticorpi contro VCAM-1. “Anticorpi VCAM1 sono stati sviluppati da molte aziende farmaceutiche”, dice Wyss-Coray, autore dello studio. “Non li hanno più studiati una volta che [Tysabri] è stato approvato, ma possono essere resuscitati e testati. Potremmo introdurli nella pratica clinica in tempi abbastanza brevi, perché è un obiettivo accessibile e c’è un precedente nel prendere a bersaglio questo percorso.”

Fonte: Nature Medicine

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