Per la prima volta è stato possibile produrre le cellule staminali del sangue in grandi quantità. Il segreto è nell’ingrediente utilizzato per farle moltiplicare: è l’alcol polivinilico normalmente utilizzato nelle colle, per lubrificare le lenti a contatto, ma anche per le colture di embrioni. Il risultato è stato ottenuto su cellule di topo, ma se la tecnica potrà essere applicata anche per produrre le staminali umane del sangue, potrebbe essere usata per trapiantare queste cellule nelle persone con leucemia.
L’esperimento, pubblicato su Nature, si deve al gruppo coordinato dal biologo Hiromitsu Nakauchi, dell’Università di Tokyo in Giappone e della Stanford in California.
E’ da molto tempo che si tentava di produrre in grandi quantità le staminali del sangue, ma finora nessuno ci era riuscito. Nakauchi ha scoperto che la ragione per cui le cellule non sopravvivevano era la presenza di ‘impurità’ del mezzo in cui venivano coltivate, ossia una proteina del sangue chiamata albumina. Il ricercatore ha così pensato di sostituirla e per farlo ha esaminato una serie di composti tra cui l’alcol polivinilico. Grazie a questo ‘ingrediente’ le staminali del sangue si sono moltiplicate. Il processo è stato sperimentato per fabbricare staminali di topo che, una volta trapiantate in altri topi, si sono sviluppate nei componenti del sangue.
Hiromitsu Nakauchi, biologo a capo del gruppo di ricerca dell’Università di Tokyo e di Stanford ha riportato su Nature il 29 maggio come suo team sia riuscito a espandere le cellule ematopoietiche di topo a una concentrazione 900 volte superiore in solo un mese per poi sviluppare queste cellule in progenitori del sangue.
Se la tecnologia fosse applicabile all’uomo, potrebbe essere utilizzata per crescere cellule staminali per pazienti onco-ematologici come nel caso della leucemia il cui sistema immunitario è stato danneggiato dalla chemioterapia. Questo approccio potrebbe avere riscontri anche nelle patologie ematologiche, come l’anemia falciforme.
Una delle fonti ideali da cui partire per l’espansione è chiaramente il sangue del cordone ombelicale perché privo di effetti infettivologici e ambientali e contenete cellule particolarmente duttili per il trapianto il cui unico limite è proprio il numero di cellule prelevate.
Fonte: Nature 29 maggio 2019
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