Uno studio recente pubblicato su Nature Chemical Biology ha individuato un metodo per produrre cellule staminali retro-indotte in modo molto più rapido e più efficace rispetto a quanto descritto dal premio Shinya Yamanaka, M.D., Ph.D.
Il metodo del Dr. Yamanaka benché innovativo richiede due passaggi fondamentali: La trasformazione cellulare che richiede 3 o 4 settimane e il tasso di successo nella riprogrammazione cellulare piuttosto basso in torno a 1/100.000 cellule.
Ora, Tamer Önder, Ph.D., all’Università di Koç e due dottorandi, Ayyub Ebrahimi e Kenan Sevinç, in collaborazione con Udo Oppermann, Ph.D., alla Oxford University hanno accorciato i tempi di ottenimento delle cellule IPS e hanno aumentato il tasso di produttività.
Il problema che aveva incontrato Yamanaka era nel tradurre i fattori necessari alla retro-induzione da un virus alle cellule ospiti per essere integrati. Il Dr. Önder ha invece identificato un metodo biochimico e non virale per trasferire questi fattori. Il gruppo ha quindi identificato due sostanze biochimiche in grado di sostituire due dei quattro fattori di retro-induzione, riducendo cosi di almeno una settimana i tempi per ottenere cellule staminali a partire da cellule della pelle.
E ancor più importante, hanno ottenuto un tasso di rendimento 10 volte superiore.
La prossima fase della ricerca cercherà di sostituire i due fattori ancora necessari. Cosi sarà molto più facile rigenerare il quadro clinico senza l’uso di virus per il trasferimento genico che peraltro costituiva una variabile determinante nelle manipolazioni geniche con involontarie errori.
Fonte: Nature Chemical Biology
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