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Le cellule staminali come “influencer” rigenerativi
Il sangue cordonale con una popolazione di monociti specifica protegge il cervello
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5 miti da sfatare sul banking del sangue cordonale

Mito N.1: le cellule da sangue cordonale sono utili solo fino a 18 anni?

Le cellule mantenute in condizioni stabili e controllate potrebbero durare all’infinito. Di fatto la conservazione delle cellule da sangue cordonale nasce nel 1988 e non abbiamo al momento una storia più lunga di 31 anni.

Mito N.2: Non ho bisogno di conservare il campione di cellule staminali per ogni bambino perché l’ho fatto per il primo

Partendo dal presupposto che la scelta è dei genitori, vi raccomandiamo di conservarle per ogni bambino perché benché siano previsti usi allogenici tra fratelli ricorrenti, in ambito di medicina rigenerativa le cellule del bambino sarebbero le prime a essere candidate. Ogni bambino è unico e irripetibile e geneticamente conforme alle sue cellule staminali. Tra fratelli si ha una probabilità di compatibilità parziale del 75%.

Mito N.3: Se ritardi il clampaggio del cordone puoi conservare le cellule staminali?

Entrambe le opzioni sono fruibili. Uno studio del New York Blood Center, la banca più importante negli Stati Uniti indica che il cordone può essere clampato con 30-60 secondi di ritardo senza compromettere il numero di cellule o il volume di sangue cordonale prelevato. Per tempi di ritardo più lunghi invece si rischia di compromettere il prelievo del sangue cordonale

Mito N.4: Non ho bisogno di conservare il sangue cordonale perché il campione non sarà mai utilizzabile

Le pubblicazioni scientifiche dicono che la probabilità di usare nella vita di un individuo fino a 70 anni le proprie cellule staminali da sangue cordonale è di 1 su 217(1).
Finora sono stati eseguiti oltre 40.000 trapianti con le cellule staminali cordonali sia per via autologa che allogenica(2).
E nell’ultima decade il numero di studi clinici che coinvolgono queste cellule supera i 100 nel mondo intero e riguarda principalmente condizioni neurologiche, autoimmune e riparazione di organi(3).

Mito N.5: Devi conservare il sangue cordonale solo se hai familiarità con patologie che ne indicano l’uso?

Molte patologie per le quali si esegue un trapianto di staminali non hanno ricorrenza familiare. Per esempio le leucemie avvengono spontaneamente.

Le nuove ricerche in ambito di medicina rigenerativa come l’autismo o la paralisi cerebrale piuttosto che alcuni difetti cardiovascolari come la sindrome ipoplastica del cuore non sono prevedibili.

Oggi oltre 80 patologie sono trattabili con le cellule staminali del sangue cordonale.

Fonti:

  1. Nietfeld JJ, Pasquini MC, Logan BR, et al. Lifetime probabilities of hematopoietic stem cell transplantation in the U.S. Biol Blood Marrow Transplant. 2008;14(3):316-322.

  2. Ballen K. Update on umbilical cord blood transplantation. F1000Res. 2017;6:1556. doi: 10.12688/f1000research.11952.1.

  3. Clinicaltrials.gov

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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