Parlando con Cathy Pell, mamma molto indaffarata con 5 figli da accudire, mi rendo conto che non è semplice difendere cosi strenuamente e con determinazione la causa della scienza e della ricerca sulle cellule staminali, ma Cathy non rinuncia a testimoniare con caparbietà cosa possa essere stato per lei, garantire un trapianto per la figlia.
Abby, è stata infatti la prima bambina infusa al mondo con le sue cellule staminali per una applicazione sperimentale di medicina rigenerativa. Il coraggio di Cathy di fare in modo che questo traguardo fosse applicato sulla figlia è stato veramente incredibile, ecco la loro storia.
Nel 1996, quando Cathy Pell era in attesa del suo secondo figlio, aveva visto uno special in televisione sul sangue cordonale ma solo anni dopo quando era in attesa di Abby, decise di fare qualcosa, decise di conservare le cellule del sangue cordonale.
“Abbiamo deciso di conservarle, nel caso in cui uno dei nostri figli ne avesse avuto bisogno” dice Cathy, “non potevamo immaginare che Abby le dovesse usare all’epoca.”
Sfortunatamente Abby è nata con un danno neurologico che aveva colpito la mobilità e la vista.
Per curiosità Cathy iniziò a indagare sull’uso eventuale delle sue cellule staminali per scoprire che si, effettivamente, avrebbero potuto essere di beneficio per trattare il danno neurologico, e cosi cominciò a chiamare ospedali in tutti i paesi per capire se fosse stata possibile una infusione per una applicazione sperimentale. Nessuno, all’epoca, aveva tentato questa strada.
Dopo tanta ricerca Cathy fu indirizzata a Joanne Kurtzberg alla Duke University, trapiantologa che aveva un interesse specifico sul sangue cordonale e le sue applicazioni in medicina rigenerativa.
Nel febbraio del 2005, Abby ha ricevuto la sua prima infusione diventando la prima bambina al mondo a ricevere le sue cellule staminali per uso neurologico nell’anossia cerebrale. E’ stata anche la prima bambina al mondo a ricevere le sue cellule staminali in ambito di medicina rigenerativa. “L’infusione non durò più di 20 minuti” conferma Cathy “pensavo che fosse qualcosa di molto più complicato ma era solo una infusione per endovena”.
“Prima delle infusioni, Abby era solo in grado di vedere la destra o la sinistra di un oggetto ma dopo due settimane dall’infusione, mentre faceva il bagno, Abby guardò la mamma dritta negli occhi per la prima volta, Cathy si commosse.
Per la prima volta Abby era in grado di seguire un oggetto con la vista e sopportare la terapia che prima rifiutava per mancanza di attenzione.
Dopo due anni dall’infusione, Cathy e Abby sono tornate alla Duke. I risultati del follow-up hanno mostrato che, la risonanza magnetica, dava esiti di netto miglioramento rispetto a quanto diagnosticato quando aveva tre mesi di vita.
Abby ora ha 15 anni, si muove con l’aiuto di un deambulatore. Ama andare a cavallo con l’aiuto di un volontario, ama nuotare con la sua terapista.
Cathy, ha ancora una visione prospettica sull’uso delle cellule staminali perché parte del campione di Abby è ancora conservato presso la Duke University.
“Hai solo una possibilità di conservarle” dice Cathy, “se avessi modo di tornare indietro nel tempo, l’avrei fatto per tutti I miei figli”.
Fonte: Parent’s Guide to Cord Blood Foundation
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