Uso del sangue cordonale per le patologie oculari: stato dell’arte

Il sangue e i suoi derivati vengono usati per trattare diverse patologie oftalmologiche che riguardano la superficie oculare, la retina e il nervo ottico. La fonte di origine può essere il sangue periferico, autologo o di un donatore compatibile piuttosto che il sangue cordonale.

I prodotti maggiormente in uso sono l’albumina, il siero, i crioprecipitati, le piastrine, la plasmina e il plasma fresco. Il plasma arricchito di piastrine (noto come PRP) contiene una elevate concentrazione di fattori di crescita essenziali e di molecole di adesione che si ottiene proprio dalla concentrazione elevata di piastrine nel plasma. Il PRP viene usato come gocce oculari che accelerano il normale processo fisiologico di riparazione.

L’idea di usare il sangue e i suoi derivati data di 40 anni quando Ralph e altri ricercatori hanno realizzato una pompa di iniezione oculare dei derivati del siero a seguito di ustioni chimiche. Da allora, le iniezioni oculari del siero sia per uso autologo che allogenico sono state usate per la sindrome di Sjo¨gren sindrome o per il rigetto. Più recentemente, le cellule staminali ottenute da varie fonti incluso il sangue cordonale sono state oggetto di terapia sostitutiva per varie patologie oculari diventando sempre più popolari.

Le strategie terapeutiche con le cellule staminali dipendono non solo dalla sintesi dei fattori di crescita promossa dalle cellule staminali mesenchimali e dalle cellule epiteliali con privilegi di natura anti-infiammatoria e proprietà immunologiche ma anche dalla loro capacità di sostituire i tessuti danneggiati grazie al differenziamento in epitelio retinico, stromale e corneale.

Un elenco delle patologie oculari oggi trattabili con il sangue cordonale è stato appena pubblicato su Ophtalmology Therapy da un gruppo di ricerca italiano.

Fonte: Ophtalmology Therapy