Farmaco anti-artrite, tocilizumab
Sarà richiesto subito un protocollo nazionale per estendere l’impiego di tocilizumab, farmaco anti-artrite, nei pazienti contagiati da coronoavirus e in condizioni critiche.. A richiedere l’immediatezza del protocollo è l’oncologo Paolo Ascierto, del Pascale di Napoli: “Il farmaco ha dimostrato di essere efficace contro la polmonite da Coronavirus” – ha dichiarato il medico. “A Napoli sono stati trattati i primi due pazienti in Italia e in 24 ore la terapia ha evidenziato ottimi risultati e domani sarà estubato uno dei due pazienti perché le sue condizioni sono migliorate. Ieri è iniziato il trattamento ad altre due persone e oggi ne tratteremo altre due”. “Abbiamo stabilito un vero e proprio ponte di ricerca con i colleghi cinesi che avevano già osservato un miglioramento dei pazienti trattati in questo modo “ spiega Geraldo Botti, Direttore Scientifico del Pascale.
Terapia a base di cellule staminali cordonali e mesenchimali
Sempre in Cina, intanto, una donna cinese di 65 anni, con una forma grave di Covid-19, sarebbe migliorata dopo aver ricevuto una terapia a base di cellule staminali cordonali. A riportarlo è il South China Morning Post: la paziente ha lottato per la vita nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Baoshan di Kunming (capitale della provincia dello Yunnan, sud-ovest della Cina), per quasi due settimane. Secondo un articolo pubblicato da un team di ricercatori dell’Università di Kunming guidato da Hu Min, appena quattro giorni dopo aver ricevuto una prima infusione di cellule staminali cordonali, la donna è riuscita ad alzarsi dal letto e camminare. “Anche se si tratta di un solo caso, potrebbe essere molto importante per ispirare pratiche cliniche simili nel trattamento di pazienti con Covid-19 in condizioni critiche”, affermano gli esperti su Chinaxiv.org (piattaforma per il rilascio di dati e documenti scientifici revisionata da esperti del settore) Un altro gruppo ha pubblicato i risultati delle infusioni di staminali mesenchimali su sette pazienti affetti da Covid-19 (1 in condizioni molto gravi, 4 gravi e 2 lievi). I sette trattati allo YouAn Hospital di Pechino, avrebbero visto migliorare il proprio stato di salute. La funzione delle cellule staminali è quella di svolgere nell’apparato polmonare un’azione anti-infiammatoria che bloccherebbe anche il meccanismo fibrotico degenerativo, mentre è noto già da tempo il loro potere di bloccare i processi infiammatori, impedendo quindi una sovra-espressione di molecole pro-infiammatorie e inibendo la maturazione di cellule del sistema immunitario volte a impedire una funzione polmonare di recupero.
Primo farmaco a base di staminali
Inoltre l’Accademia Cinese delle Scienze ha sviluppato il primo farmaco per combattere il coronavirus proprio a base di cellule staminali: CAStem . Per ora è stata avviata la sperimentazione sugli animali e i risultati sembrano promettenti. Quattro al momento i pazienti che hanno ricevuto questo trattamento: tutti sono stati dimessi dall’ospedale dopo il recupero.
Antivirali e terapie al plasma
Sembra produrre buoni risultati anche il lopinavir, un antivirale usato per l’infezione da HIV che funziona anche sulla famiglia dei coronavirus. In uso sperimentale anche il remdesivir, adottato nel contrasto del virus Ebola e potenzialmente attivo anche contro l’infezione del Covid-19
In Cina, buoni risultati ha dimostrato pure una terapia che utilizza il plasma dei pazienti guariti. Uno dei malati di Covid-19, curato appunto con il plasma sanguigno raccolto da persone guarite, è stato dimesso nei giorni scorsi dall’ospedale della città-focolaio di Wuhan.
Fonti:
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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
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