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Il magnetismo per la terapia con cellule staminali

Banking delle cellule staminali cordonali

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Uno studio appena pubblicato su STEM CELLS Translational Medicine (SCTM) può dare lumi su come curare la silicosi che colpisce milioni di lavoratori nel mondo

La silicosi deriva da anni di respirazione di micro-particelle per i lavoratori che si trovano in contatto  con micro-particelle di silice. Queste particelle possono generare infiammazione e cicatrici polmonari che generano una difficoltà respiratoria.

Non c’è cura al momento disponibile per la silicosi e una volta instaurato il danno polmonare, questo rimane permanente. Vi sono solo trattamenti dei sintomi  e metodi per ritardare il ritardo della progressione della patologia ma nulla di permanente.

Tra le terapie più promettenti ci sono le cellule mesenchimali che possono essere programmate per diventare una varietà di cellule a seconda delle condizioni di coltura cellulare. I ricercatori stanno studiando come le cellule mesenchimali possano rigenerare nuove cellule per sostituire quelle danneggiate dalle polveri di silice.

Nel caso della silicosi, le cellule mesenchimali hanno già dimostrato il loro potere anti-infiammatorio  minimizzando gli effetti delle particelle di silice e attenuando le cicatrici polmonari che ne derivano. Ma per migliorare l’impatto di questa terapia i ricercatori  hanno messo appunto un metodo per prolungare l’effetto delle cellule mesenchimali sfruttando il campo magnetico. “Le ragioni nono sono ancora chiare ma sembrerebbe che le cellule mesenchimali vengono intrappolate  nei capillari polmonari e che svolgano la loro azione in 24 ore, tempo di permanenza troppo breve per rendere la terapia pienamente efficiente” spiega Patricia Rocco, M.D.,Ph.D. del laboratorio di studio polmonare dell’università federale di Rio de Janeiro.

Trovare una strada per trattenere le cellule mesenchimali nei polmoni è fondamentale. Pertanto I ricercatori hanno adottato una tecnica di “magnetic targeting” che consentirebbe una permanenza prolungata e quindi un effetto terapeutico migliore.

Lo studio ha quindi messo appunto un metodo per ricoprire le cellule mesenchimali di nanoparticelle magnetiche contenenti ossido di ferro con anioni di citrato.

“Queste nanoparticelle sono state già testate su terapie farmacologiche e hanno dimostrato di non avere tossicità e di ottenere l’effetto magnetico di trattenimento delle cellule mesenchimali a livello polmonare per garantire una azione prolungata” sostiene Luisa Silva, Ph.D., primo autore del lavoro.

 

Fonte: Stem cells Translational Medicine https://stemcellsjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/sctm.20-0004

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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