LONDRA (UK),— Il primo stadio dello sviluppo della placenta avviene qualche giorno prima della formazione dell’embrione secondo quanto dichiarato dai ricercatori del Francis Crick Institute di Londra. Questa ricerca determina l’importanza di una placenta sana durante la gravidanza. Questo ha effetti nel miglioramento dei trattamenti preventivi della fertilità.
Questo studio, pubblicato su Nature, consente di capire nei primi giorni di sviluppo come le cellule si organizzano per sviluppare le loro specifiche funzioni.
I ricercatori hanno osservato che le cellule iniziano a dividersi pochi giorni dopo la fecondazione, alcune iniziano a agglomerarsi. Ciò implica una cascata molecolare che conduce allo sviluppo della placenta. Ciò avviene grazie a una polarizzazione che produce la formazione di progenitori cellulari , i precursori delle cellule placentari appunto, che possono essere distinti grazie all’espressione di determinati geni e proteine.
“Questo studio mette in luce l’importanza critica della placenta per la salute dell’embrione” conferma Kathy Niakan, Ph.D., a capo della ricerca presso lo Human Embryo and Stem Cell Laboratory (HESCL) al Crick e professore presso l’Università di Cambridge. “Se i meccanismi molecolari nelle prime divisioni cellulari non sono corretti ciò può avere conseguenze negative significative nello sviluppo embrionale e nella sua capacità di impiantarsi correttamente nell’utero.”
Il team ha anche esaminato lo stesso sviluppo placentare negli embrioni di topo e di mucca. I progenitori placentari, come nella specie umana, sono i primi a svilupparsi.
“Quindi abbiamo identificato che le prime cellule a formarsi sono proprio quelle della placenta nei mammiferi e questo deve indicarci una strada da seguire nello studio dell’origine della vita indicando quali siano i primi biomarkers per capire se lo sviluppo embrionale” Claudia Gerri, coautore dello studio.
Proprio nei percorsi di gravidanza assistita questi biomarkers e la corretta formazione della placenta sono i primi segnali di un corretto impianto e è possibile quindi grazie all’osservazione dei precursori placentare stabilire se la fecondazione procede correttamente.
Fonte: Nature
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