C’è speranza contro il coronavirus con una cura a base di cellule staminali da tessuto cordonale. A spiegarlo il prof. Ricordi del Diabetes Research Insititute and Cell Transplant Center di Miami, come nel caso di diabete di tipo 1.
A partire dal cordone ombelicale si possono estrarre e espandere cellule mesenchimali per ottenere almeno 10mila dosi terapeutiche.
“Nel diabete – spiega Camillo Ricordi – le cellule mesenchimali hanno un’azione antinfiammatoria e immunomodulante, contrastano la tempesta di citochine e agiscono come antivirale e antibatterico promuovendo l’azione di rigenerazione dei tessuti.” Ma mentre nel diabete queste cellule devono raggiungere il pancreas, nel caso del coronavirus basta una infusione endovena per farle agire a livello polmonare.
“C’è bisogno di coordinamento – spiega Ricordi – per avere una banca europea”. In Italia 4 centri già lavorano su questo tema e sono coordinati da Massimo Dominici dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
I risultati finora ottenuti sono entusiasmanti: 100% di sopravvivenza in chi ha ricevuto questo trattamento e ha un’età inferiore di 85 anni. La sopravvivenza nel gruppo di controllo non trattato è stata del 50%.
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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
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