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Quanto sono avanzati gli studi sulla terapia cellulare, nel 2020?

Il 2020 è stato un anno sfortunato sotto tanti aspetti, eppure ha avuto dei risvolti inaspettatamente positivi. Durante lo scorso anno, infatti, sono partiti 960 nuovi studi clinici. Si parla del 29% in più rispetto al 2019, un enorme balzo in avanti, ancora più rilevante se ci concentriamo sul campo della terapia cellulare.

Rispetto al 2019, nel 2020 gli studi clinici riguardanti l’uso delle cellule mesenchimali è raddoppiato. Se nel 2019 si contavano 159 studi, nel 2020 se ne sono contati 300, perfino più degli studi sull’immunoterapia. Cos’è successo?

In passato, gli studi clinici sulle terapie cellulari riguardavano soprattutto patologie e condizioni neurologiche. Come ci si sarebbe potuto aspettare, nell’ultimo anno le cose sono cambiate: circa l’80% dell’incremento è dovuto a studi inerenti alla terapia contro il COVID.

Visto quanto detto sopra, gran parte dei nuovi studi clinici si sono concentrati sul trattamento di condizioni polmonari. Si è data una particolare attenzione alla polmonite interstiziale, uno degli effetti più noti e nefasti del COVID-19. In pressapoco metà di questi studi (il 53% nella prima metà del 2020), i ricercatori hanno usato cellule staminali prelevate in fase perinatale, quindi dal cordone ombelicale o dalla placenta.

Gli studi che si focalizzano sul trattamento del COVID-19 sono in fase avanzata, pur essendo partiti da poco. Su 161 studi che usano le cellule mesenchimali contro gli effetti del virus, circa il 24% è in fase 2 o 3. Se si fa un confronto con gli studi per l’immunoterapia con CAR (recettori chimerici delle cellule T), di cui solo l’8% è almeno in fase 2, l’avanzamento è evidente.

Com’è possibile che gli studi stiano andando così in fretta? In parte è merito di una certa urgenza, non c’è dubbio. Bisogna però considerare anche la natura dei diversi tipi di studio: mentre i trattamenti delle condizioni polmonari si focalizzano sulle diverse modalità di infusione delle cellule mesenchimali, nell’immunoterapia con CAR si agisce anche sui geni delle cellule staminali.

In definitiva, la scienza si sta muovendo a passo veloce contro il COVID-19 e usando tutti i mezzi a disposizione. Le cellule staminali mesenchimali sono forse una delle risorse potenzialmente più preziose.

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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