Combattere la cecità con un concorso che premia le idee più innovative per la realizzazione di prototipi di retina umana funzionanti. E’ quello che sta facendo il National Eye Institute (NEI) 3-D Retina Organoid Challenge (NEI 3-D ROC 2020), un concorso a premi da un milione di dollari progettato per generare retine umane coltivate in laboratorio da cellule staminali. Gli organoidi sviluppati per la competizione imiteranno la struttura, l’organizzazione e la funzione della retina umana e anche il tessuto fotosensibile nella parte posteriore dell’occhio. Un’iniziativa che si pone l’obiettivo di accelerare la scoperta di nuovi trattamenti per i 285 milioni di persone con una disabilità visiva, di cui 39 milioni non vedenti.
In molti casi, cecità e diminuzione della capacità visiva sono il risultato di malattie che danneggiano la retina che, se meglio comprese, potrebbero essere trattate o richiedere interventi per fermare la degenerazione o fornire protezione alle cellule vitali rimanenti. Un limite nel promuovere la ricerca sulla retina è che il tessuto oculare non è immediatamente disponibile per studiare i processi patologici e testare nuove terapie. Tuttavia, i ricercatori di biologia della retina hanno sviluppato metodi per far crescere modelli di retina 3-D in vitro da cellule staminali pluripotenti indotte e cellule staminali embrionali umane. Sono in corso varie sperimentazioni ma finora nessuna riesce a replicare la complessità e la funzionalità della retina umana.
Dunque, i tentativi per comprendere e curare le malattie retiniche che riducono la vista come la degenerazione maculare legata all’età e la retinopatia diabetica sono limitati dalla mancanza di modelli di tessuto. Le “mini-retine” sviluppate nell’ambito di questa competizione replicherebbero la complessità e la funzionalità della retina umana e fungerebbero da piattaforma per studiare le cause alla base delle malattie retiniche, testare nuove terapie farmacologiche e fornire una fonte di cellule per il trapianto. Un organoide retinico è simile a una retina umana, ma viene coltivato in laboratorio a partire da cellule staminali. Gli scienziati possono utilizzare gli organoidi della retina per studiare le malattie degli occhi e i trattamenti.
Fonte: estratto da La Repubblica
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