Negli ultimi anni, la popolarità del trapianto di cellule staminali da sangue cordonale come fonte di cellule staminali ha subito variazioni dovute all’avvento del trapianto aploidentico, soprattutto negli Stati Uniti mentre in Asia continua la crescita. Tutto in realtà dipende dalla sostenibilità economica del modello pubblico di banking. Se prendiamo in esame l’immunoterapia, ad esempio, quest’ultima è cresciuta drasticamente ovunque. Il futuro delle banche di cellule è nella bioterapia infatti. Il numero di studi clinici in questo campo è aumentato di 25 volte negli ultimi 10 anni. La maggior parte degli studi in immunoterapia usa cellule autologhe e non allogeniche però. Ciò sposta l’asse sulla necessità di rivedere i modelli di banking. Solo il 13% degli studi di immunoterapia infatti si basano su cellule di derivazione allogenica.
Ora la domanda è “ma il sangue cordonale può essere usato per immunoterapia?” La risposta è “SI” un grande “SI”.
Ad oggi 123 studi clinici sono su cellule staminali da sangue cordonale per terapie avanzate, tra questi il 17% usano cellule del sistema immunitario come le Natural Killer, i linfociti T regolatori o le cellule CAR-T (usate per l’immunoterapia tumorale).
Molte società biotecnologiche stanno investendo in questo settore, ivi compresa il gruppo FamiCord di cui Sorgente fa parte.
L’immenso archivio cellulare, oltre 560 000 unità di proprietà privata conservato presso il gruppo sarà quindi a disposizione delle famiglie per nuovi usi terapeutici. Le unità crioconservate sono testate e disponibili nell’immediato. Tutti i risultati infettivologici sono già stati testati. E’ come avere un prodotto farmaceutico pronto nel cassetto. Unico svantaggio da superare è il costo di produzione delle bioterapie personalizzate ma come tutte le cose, questo costo sarà notevolmente ridotto con l’avanzamento tecnologico di produzione. Un altro traguardo riguarda la tolleranza immunologica che in famiglia è molto elevata benché lo sia assai meno in ambito di popolazione ma il sangue cordonale è meglio tollerato e potrebbe diventare una fonte universale per la terapia CAR grazie all’uso di tecniche genetiche per eliminare il fattore TCR. Uno degli aspetti da risolvere è la rimozione totale dei globuli rossi che, nei passaggi di crioconservazione delle unità, è già operativa ma che deve trovare una rimozione totale per gli usi in immunoterapia.
Fonte: Tratto da https://parentsguidecordblood.org/en/news/sustainability-public-cord-blood-banks-and-challenges-biotherapy-applications
"Siamo davvero rimasti soddisfatti, azienda seria, tutor sempre a disposizione, personale competente e professionale. Complimenti!"
Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
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