Tre storie, tre vite salvate da una decisione: conservare le cellule staminali cordonali

Mojtaba nasce nel 2015 e a soli tre mesi si ammala in modo preoccupante. Le analisi rivelano che il bambino soffre di Talassemia Major, una malattia genetica a causa della quale il sangue non produce correttamente emoglobina. I genitori di Mojtaba si affidano allo Shariati Hospital di Tehran, ma i medici non riescono a trovare cellule staminali provenienti da midollo osseo idonee per il trapianto. In quel momento la madre di Mojtaba scopre di essere incinta, ma purtroppo le cellule staminali cordonali della sorellina non sono compatibili. Il tempo passa, ma i genitori del ragazzo non perdono la speranza in un trapianto: nel 2016 nasce il loro terzo figlio, una femminuccia, grazie alla quale Mojtaba riceve il trapianto che gli cambierà per sempre la vita. Oggi è un ragazzo come tutti gli altri e sogna di studiare medicina.

Mohammed è il quarto di otto figli. A sei anni inizia ad avere febbre alta e convulsioni e i suoi genitori fanno 800 chilometri per raggiungere Yadz, dove gli viene diagnosticata una leucemia mieloide acuta (AML). La chemioterapia non funziona, così i medici propongono un trapianto di midollo, ma nessuno dei fratelli di Mohammed risulta compatibile. La madre però scopre di essere incinta e le cellule staminali del cordone ombelicale del piccolino hanno una compatibilità del 100% con Mohammed. Il ragazzo riceve due trapianti e guarisce completamente: oggi ha una grande passione per il football e si sta preparando per l’università.

Lucie è incinta e anche se la sua bimba non è ancora nata è già una piccola eroina. Con le cellule del suo cordone ombelicale infatti aiuterà il nonno, che a soli 60 anni è stato colpito gravemente da un ictus. Il trapianto lo aiuterà a camminare, parlare e a riavere la sua vita di prima, così potrà godersi le prime parole e i primi passi della nipotina.

La vita può metterci di fronte a diverse difficoltà e scegliere di conservare le cellule staminali del cordone e del tessuto può essere di grande aiuto nei momenti di bisogno.

Fonte: Parent’s Guide to Cord Blood Foundation