Alla nascita, i neonati vedono in modo sfocato e con pochi colori. Mentre gli adulti impazziscono tra tutine e pupazzetti colorati, loro devono letteralmente imparare a mettere a fuoco i visi dei genitori e ciò che sta loro intorno.
Lungo i primi mesi di vita, infatti, come i neonati vedono cambia radicalmente. Mese dopo mese, la loro vista si evolve fino a diventare identica (se non migliore) di quella di un adulto. In che modo?
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ToggleSe parliamo di vista in senso lato, i neonati iniziano a vedere prima ancora di nascere. Gli occhi si sviluppano presto nel feto, ma si aprono solo intorno al settimo mese di gestazione. Da qui fino al nono mese, il feto vede un mondo immerso nell’ombra e rischiarato solo da qualche luce rossastra proveniente da fuori.
Una volta nati, i bambini iniziano a vedere fin da subito: i loro occhietti sono pronti da tempo, anche se sono ancora gonfi per la pressione subita durante il parto. Nel giro di poche ore si sgonfiano, consentendo loro di vedere al meglio delle loro possibilità.
Quando i neonati cominciano a vedere bene, però? Dai nove mesi di vita in poi, pressapoco; per alcuni bambini bisogna aspettare i dodici mesi. A questa età hanno imparato a distinguere tutti i colori, riescono a decifrare le informazioni che arrivano da entrambi gli occhi, percepiscono la profondità. Insomma, vedono proprio come vedrebbe una persona adulta.
La velocità con cui i neonati imparano a vedere bene dipende anche dagli stimoli che ricevono. I bambini che imparano prima a gattonare, ad esempio, ottengono prima una vista migliore. Questo perché hanno modo di vedere più oggetti, di toccarli e di studiarli da vicino.
Facciamo un passo indietro: cosa vedono i neonati alla nascita, quando quindi la loro vista è ancora imperfetta? Molto poco, a dire il vero. Nei primi due mesi di vita, i bambini sono miopi: vedono fino a una distanza massima di 20-25 cm, ovvero più o meno dov’è il viso della mamma durante l’allattamento.
In questo primo periodo, i neonati fanno fatica a mettere a fuoco gli oggetti. Tendono a spostare gli occhi da un particolare all’altro, per imparare a focalizzarsi su quello che interessa loro. Le forme in movimento sono ciò che attirano di più la loro attenzione, insieme alle luci e ai visi.
Fino alla 9a settimana di vita, le immagini provenienti dai due occhi rimangono separate. Bisogna aspettare il terzo mese affinché il cervello del neonato inizi a fonderle in un’unica immagine, acquisendo la cosiddetta visione binoculare.
Grazie alla visione binoculare, il neonato impara a percepire la profondità sempre meglio, ma il processo è lungo. Prova ad afferrare gli oggetti vicini, sperimenta il rapporto tra ciò che vede e quello che la manina riesce a toccare.
Grazie alla coordinazione occhio-mano, tra il nono e il dodicesimo mese il neonato riesce a distinguere gli oggetti vicini e lontani.
Si dice che i bambini appena nati vedano in bianco e nero. Non è proprio così. È vero però che alla nascita i neonati vedono solo il rosso, oltre al bianco e al nero. Si tratta dell’unico colore percepibile nella pancia della mamma, motivo per cui è particolarmente rassicuranti nelle prime settimane di vita.
Dopo poche settimane, i neonati imparano a vedere anche il verde acceso; a quattro mesi, i neonati vedono tutti i colori primari e li distinguono tra loro. Non sono ancora in grado di vedere i colori pastello o le tonalità più tenui, ma sono attratti dai colori accesi.
A sei mesi di vita i neonati vedono tutti i colori, proprio come gli adulti. Hanno anche imparato a distinguerli e, anche se fanno ancora un po’ fatica a riconoscerli. In ogni caso, sono in grado di sviluppare dei gusti specifici e hanno quindi un “colore preferito”.
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