Appena nato, un neonato dorme dalle 16 alle 20 ore al giorno. Eppure, molti genitori giurerebbero che il loro bambino dorma a malapena un paio di ore. Tra pappe, pannolini da cambiare, pianti disperati quanto immotivati (almeno agli occhi di un adulto), far addormentare un neonato sembra una missione impossibile.
Vediamo come aiutare un neonato a dormire e perché, a volte, sembra che non ne voglia proprio sapere.
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ToggleCome visto sopra, i neonati trascorrono gran parte del giorno dormendo, soprattutto nelle primissime settimane. Man mano che crescono, il loro fabbisogno di sonno si riduce e passano sempre più tempo svegli (spesso nei momenti sbagliati).
I numeri sopra potrebbero lasciare i neogenitori un pochino perplessi: “davvero i bambini dormono così tanto? Non sembra proprio!” Comprensibile ma sì, i numeri sono corretti. Allora perché i neonati non dormono o sembra che non dormano?
Il pianto è l’unica forma di comunicazione del neonato e quindi lo usa per tutto: perché ha freddo, perché ha caldo, perché ha fame, perché gli fa male il pancino… E, spesso, anche perché ha sonno e non riesce a dormire.
Qualche volta individuare e risolvere il problema è facile: cambi il pannolino, prepari la pappa ed è tutto passato. Quando non è così?
Anche negli adulti capita di non riuscire a dormire a causa dell’agitazione. Magari è un periodo stressante e hai tanti pensieri per la testa, oppure è stata una giornata piena e sei ancora pieno di adrenalina. Una cosa del genere può capitare anche ai bambini, con le dovute differenze. Mentre però l’adulto si sdraia e cerca di rilassarsi, il bambino non sa come gestire la cosa.
Quando la giornata è stata molto piena e ricca di stimoli, è importante aiutare il neonato a rilassarsi. Solo così arriverà nel lettino abbastanza calmo da lasciarsi andare al sonno, senza pianti disperati o capricci.
Svegliarsi di notte è abbastanza normale e capita anche a noi adulti, tra un ciclo del sonno e l’altro. Salvo disturbi del sonno, non ce ne rendiamo nemmeno conto e torniamo subito a dormire. Per i neonati è più complicato.
Negli adulti, i cicli del sonno durano dai 60 ai 110 minuti, a seconda dell’età e delle caratteristiche del singolo individuo. Nei neonati, invece, i cicli del sonno durano dai 20 ai 50 minuti e sono molto irregolari, specie all’inizio. Inoltre, i neonati hanno il sonno leggero, a causa della prevalenza di fasi REM.
Il risultato è che i neonati si svegliano molto più facilmente e molto più spesso, rispetto agli adulti. Dato che il loro cervello è immaturo, fanno fatica a riprendere sonno ed esprimono il loro disagio piangendo.
Nelle prime 8 settimane, i neonati non hanno ancora sviluppato un ciclo circadiano. Qualche volta, questo si traduce in un neonato che dorme tutto il giorno e resta sveglio di notte, per la gioia dei genitori.
In corrispondenza con gli scatti di crescita, i neonati diventano irrequieti e fanno fatica ad addormentarsi. Proprio come nei bambini più grandi, infatti, questi scatti possono causare dolorini e fastidi in tutto il corpo, specie di notte.
Anche la comparsa dei primi dentini, con dolore alle gengive annesso, può disturbare il sonno.
Visto perché i neonati fanno fatica a dormire, non resta che capire come farli addormentare. Come vedrai, il processo di addormentamento inizia ben prima di mettere il bambino a letto. Il tuo obiettivo è limitare i problemi succitati e, così facendo, facilitare il sonno.
Creare un rituale pre-nanna è un modo per rassicurare il neonato e prepararlo al sonno, calmandolo e aiutandolo a rilassarsi.
La routine dev’essere semplice: un bel bagnetto caldo e profumato di lavanda, pappa, pigiamino e coccole. Niente giochi stimolanti e niente rumori o luci forti, altrimenti il neonato rimarrà sveglio nonostante il sonno e i tuoi tentativi di calmarlo.
Servono quindi luci soffuse e silenzio quasi totale. Anche la tua voce dev’essere calma e bassa, quasi ipnotica. Accompagnala con carezze lievi e aspetta: a volte può servire un po’ di tempo perché il piccolo si calmi e si lasci andare.
Abituare il neonato a dormire nella culla può essere difficile, ma i pediatri sconsigliano di far dormire i neonati sempre in braccio. Piuttosto, sarebbe meglio sistemare la culla nella stessa stanza dei genitori, affinché il piccolo li senta vicini pur rimanendo nel suo spazio.
Durante i primi mesi di vita, questa forma di cosleeping aiuta il neonato a regolare la respirazione e a capire quand’è il momento di dormire. Inoltre, il respiro dei genitori lo tranquillizza e conforta.
Tra un ciclo del sonno e l’altro, i neonati si muovono nel lettino e fanno qualche versetto. Se il piccolo si agita senza piangere, non prenderlo in braccio e lascia che si riaddormenti da solo. Al più, accarezzalo e rassicuralo a bassa voce.
Se invece il neonato ha bisogno di qualcosa, cerca di dargli ciò che serve rapidamente ma senza sovrastimolarlo, nei limiti del possibile. Accendere la luce, alzare la voce, impiegarci tanto tempo spingono il piccolo a svegliarsi del tutto e, di conseguenza, rendono più difficile riaddormentarsi.
Serve un po’ di allenamento, ma non ti scoraggiare!
L’esposizione alla luce del sole aiuta i neonati a regolarizzare il ritmo sonno-veglia, rendendo più facile il processo di addormentamento. A questo scopo, è importante fare due cose:
Può sembrare controintuitivo, ma far stancare troppo un neonato di giorno rende più difficile farlo addormentare di notte: se il piccolo non fa il pisolino e arriva alla sera esausto, è probabile che sia troppo irritabile per lasciarsi andare al sonno.
L’ideale è trovare il giusto compromesso tra ore di sonno diurno e ore di sonno notturno, affinché il neonato arrivi a sera stanco ma non sfinito. Può essere difficile, soprattutto all’inizio: come per tante altre cose dell’essere genitore, bisogna andare anche per tentativi.
Questi sono consigli per far addormentare un neonato. Come far dormire bene i genitori, invece? Aiutandoli a mettere il futuro del loro piccolo al sicuro.
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