150 banche in tutto il mondo, 800 mila campioni disponibili, oltre 67 mila trapianti effettuati utilizzando le cellule staminali cordonali: questi i numeri che evidenziano la necessità di rendere noto quanto il sangue cordonale e le sue cellule stiano cambiando progressivamente il mondo della medicina.
Informare sulla natura delle terapie con le cellule staminali e sull’importanza della conservazione del sangue cordonale: questo l’obiettivo della Giornata Mondiale del Sangue Cordonale, a cui parteciperanno le più importanti società ed enti pubblici e privati a livello mondiale, in eventi e convegni in cui presenteranno i traguardi raggiunti dal settore nell’ultimo periodo. In giornata sono previste oltre 50 iniziative accademiche sul tema in tutto il mondo (www.worldcordbloodday.org).
“La divulgazione scientifica e culturale è la parte essenziale della missione di questa ricorrenza: usare il sangue cordonale non è più fantascienza o solo “speranza”. Attualmente nel mondo, il sangue del cordone ombelicale viene utilizzato per trattare oltre 80 diverse malattie pericolose per la vita, come leucemie, anemie, la talassemia e i linfomi. Inoltre – aggiunge la dott.ssa Carolina Fossati, ematologa ed esperta della medicina rigenerativa– sono emerse le evidenze nell’ambito della medicina rigenerativa presentate durante il Congresso Cord Blood Connect svoltosi a Miami nel settembre 2022: le staminali cordonali si rivelano infatti importanti per potenziali trattamenti nella paralisi cerebrale, nell’autismo, nel diabete di tipo 1”.
Nonostante ciò, in Italia oltre il 98% dei cordoni viene gettato come un rifiuto speciale, sprecando un materiale biologico prezioso, dalle enormi potenzialità terapeutiche. Il momento del parto è l’unica occasione in cui è possibile raccogliere le cellule staminali in modo semplice e non invasivo né per la mamma né per il nascituro. Per la conservazione del sangue cordonale si può optare per una banca privata – familiare oppure lo si può donare a una banca pubblica e dare così una possibilità di cura alle persone che necessitano del trapianto. È stato dimostrato che il sangue del cordone ombelicale può essere conservato per più di 20 anni senza perdere la sua capacità proliferativa.
Alla luce di questi dati e delle più recenti conquiste scientifiche, il 15 novembre vuole essere un appuntamento attraverso il quale rendere noto al pubblico i possibili utilizzi in ambito terapeutico, informando in modo imparziale i genitori in attesa, e sensibilizzare gli operatori sanitari sulle applicazioni attuali e le più recenti ed entusiasmanti evidenze scientifiche che la ricerca a livello mondiale ha fatto emergere.
Sono passati più di trent’anni dal 1988, anno in cui venne effettuato il primo trapianto con le cellule staminali cordonali, un intervento che ha cambiato per sempre il modo in cui guardiamo al nostro corpo. Si tratta del caso del paziente Matthew Farrow affetto da Anemia di Fanconi, che all’età di 5 anni è stato curato grazie al sangue cordonale prelevato dalla sorella. Il paziente è completamente guarito, gode di ottima salute ed è tra i principali promotori dell’utilizzo del sangue cordonale.
In questo lungo periodo, la comunità scientifica e gli enti operatori del settore hanno portato avanti i loro programmi e raggiunto grandi traguardi, ma questo non basta: le potenzialità delle cellule staminali del sangue cordonale hanno bisogno di una divulgazione a livello globale. Il World Cord Blood Day del prossimo 15 novembre intende così farsi promotore di una sostanziale rivoluzione culturale sul tema, con un chiaro intento di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema tanto importante quanto delicato.
Sito web della Giornata Mondiale del Cordone Ombelicale: https://www.worldcordbloodday.org
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/worldcordbloodday
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