Sorgente è Partner Europeo della Giornata Mondiale del Sangue Cordonale 2022
(World Cord Blood Day – WBCD)
Il 15 novembre, in occasione della Giornata Mondiale del Sangue Cordonale 2022, Sorgente si unirà a esperti di tutto il mondo per informare i medici e gli operatori sanitari sugli usi attuali delle cellule staminali del sangue cordonale e sulle ricerche più innovative del settore.
Per questo motivo, vogliamo condividere con Voi alcune novità emerse durante il Congresso Mondiale sulle cellule perinatali, il ‘Cord Blood Connect”, che si è svolto in presenza per la prima volta dopo 2 anni, questo settembre a Miami (USA), con la partecipazione di oltre 25 paesi da tutto il mondo.
Il congresso, a cui Sorgente ha partecipato, si è aperto ripercorrendo la storia dei trapianti e di colui che per primo diede il via a questo viaggio, 34 anni fa.
Hal Broxmeyer era un ricercatore illuminato, che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca e ha creduto per primo nell’uso delle cellule staminali perinatali. Con le sue 900 pubblicazioni, 70.000 citazioni, 80 post-dottorati formati, Broxmeyer ha lavorato fino all’ultimo, pubblicando i suoi risultati anche nel 2021. I suoi dati del primo trapianto pubblicati sul New England Journal of Medicine nel 1989 hanno aperto la strada a un nuovo modo di interpretare la medicina.
Oggi le declinazioni di uso delle cellule staminali cordonali si sono moltiplicate e riguardano sempre di più l’azione specifica di singole popolazioni cellulari, che rappresentano la medicina più naturale immaginabile. I 67.000 trapianti di cellule staminali cordonali eseguiti finora sono la testimonianza di un lavoro che prosegue da oltre 30 anni. Durante il primo congresso sul sangue cordonale, nel 1993, nacque il concetto di banking e oggi le banche di tutto il mondo contano decine di migliaia di unità disponibili per la donazione e milioni di unità crioconservate a scopo familiare.
Al congresso è stato ufficialmente testimoniato un lavoro in corso di pubblicazione, di cui Hal Broxmeyer è coautore, che analizza unità di cellule crioconservate 27 anni fa e ne documenta l’utilità terapeutica secondo i criteri attuali di valutazione qualitativa e quantitativa. Quindi, le unità crioconservate, se mantenute in condizioni di stabilità, non subiscono variazioni fisiologiche di alcun tipo e rappresentano una fonte di cellule disponibile per l’uso terapeutico nel tempo.
Oggi esistono dei modelli che hanno fondato sul sangue cordonale una politica sanitaria unica, dice la dottoressa Carolina Fossati, ematologa ed esperta della medicina rigenerativa che ha partecipato al congresso Cord Blood Connect – questo è il caso del Giappone che ha il maggior numero di trapianti con sangue cordonale pro-capite in virtù di una scelta specifica che conta sulle caratteristiche delle cellule neonatali ovvero su di una genetica che non ha subito mutazioni, sulla flessibilità nella donazione, sull’impossibilità di generare patologie da rigetto croniche.
Una testimonianza dell’uso neurologico è stata documentata da Anthony Filiano in merito ai monociti e alla loro attività paracrina a livello cerebrale. I monociti da sangue cordonale proteggono da carenze di ossigeno e di glucosio a livello cerebrale, promuovendo così il recupero e riattivando la mielinizzazione.
Altri modelli di declinazione dell’uso delle cellule da sangue cordonali al di fuori dall’uso per le 84 patologie note in ematologia vedono i linfociti Treg dei candidati ideali non solo nella modulazione immunitaria, ma anche come terapia cellulare per SARS-COV2. Queste cellule possono essere somministrate senza verifiche di compatibilità come le cellule mesenchimali e quindi si prestano a un uso ubiquitario come antiinfiammatorio.
Jessica Sun ha presentato i dati sulla connettività neuronale comparando le cellule ematopoietiche e quelle mesenchimali nello studio ACCENT-CP da cui emerge che il sangue cordonale è la terapia cellulare di elezione per la paralisi cerebrale infantile. Questo dimostrano i parametri neurologici misurati su oltre 92 bambini ed ora, per la paralisi cerebrale, si passerà anche all’uso allogenico extrafamiliare, per la quale esiste ancora la possibilità di arruolare pazienti internazionali.
In ambito cardiologico, Salvatore Pepe ha riportato l’uso delle cellule da sangue cordonale nelle patologie cardiovascolari congenite in cui l’intervento richiede tempi ristretti (dai 3 giorni ai 3 mesi dopo la nascita). In questo caso si esegue un’iniezione epicardica di monociti, che ha dato uno score di successo del 63%. Uno studio in fase 3 attesta la produzione di cellule retro-indotte a partire da cellule del sangue cordonale con evidenti vantaggi dati dal numero di unità bancate nel pubblico, oltre 800 000, dalla caratterizzazione di queste cellule nei registri e dall’origine immatura e plastica del materiale biologico. In chiusura, una toccante storia pubblicata da una sceneggiatrice teatrale, Delhia Efran, nel suo libro “Left in Tenth”. La donna aveva il 20 % di probabilità di sopravvivere a una Leucemia Mieloide Acuta, dopo aver perso la sorella per una Leucemia Linfoblastica Acuta e, in seguito a delle fasi molto disabilitanti indotte dalla chemioterapia, il trapianto di cellule da sangue cordonale le ha salvato la vita.
Per concludere, in qualità di Partner Europeo della Giornata Mondiale del Sangue Cordonale 2022, Sorgente svolgerà un ruolo importante nel promuovere l’educazione riguardo al sangue cordonale, con il fine di evitare che un preziosissimo patrimonio biologico venga gettato via come rifiuto medico nella maggior parte delle nascite.
Newsletter redatta dalla Dott.ssa Irene Martini, direttrice scientifica di Sorgente, presente al Cord Blood Connect insieme alla Dott.ssa Carolina Fossati, ematologa.
"Siamo davvero rimasti soddisfatti, azienda seria, tutor sempre a disposizione, personale competente e professionale. Complimenti!"
Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)
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