Il protagonista di questa storia è un bambino dal nome lungo lungo: Kamsiyochukwu Bryan Peter Ezenwa, che in lingua igbo si traduce pressapoco in “esattamente come ho chiesto a Dio”. Un nome che puzza un po’ di scherzo crudele, dato che Kamsiyochukwu soffre di anemia falciforme.
La diagnosi arriva quando il bambino ha 2 anni. I globuli rossi di Kamsiyochukwu hanno una strana forma a falce, che rende loro difficile trasportare l’ossigeno e muoversi nei vasi sanguigni. Ecco perché Kamsiyochukwu è sempre stanco ed ecco perché, sempre più spesso, piange per fitte di dolore lancinanti che gli arrivano da dentro e apparentemente prive di una causa.
Il dolore di Kamsiyochukwu è il dolore di un’intera famiglia: come puoi vivere in pace, quando sai che tuo figlio vive così? Non esiste gioia o svago che possa far dimenticare alla madre di Kamsiyochukwu, Blessing, quello che sta attraversando il figlio. Ogni giorno gli dà i suoi antidolorifici, quando serve lo porta a fare le trasfusioni di sangue che tamponano il problema e ogni giorno prega.
Prega che suo figlio non soffra troppo.
Prega che abbia un minimo di energia per vivere un frammento della sua infanzia.
Prega che non muoia troppo giovane, sfiancato dalle continue trasfusioni e dalle lesioni interne.
Nel 2017, un barlume di speranza: esistono delle terapie a base di cellule staminali che curano l’anemia falciforme nel 90% dei casi. Dopo la buona notizia, la doccia fredda: servirebbe il sangue del cordone ombelicale di un donatore, possibilmente un familiare stretto. Il sangue del cordone del fratello maggiore sarebbe potuto andare bene ma, purtroppo, è stato buttato via; buttato via come il cordone di Kamsiyochukwu e come quello di milioni di altri bambini.
La seconda opzione, l’unica rimasta, è dare alla luce un terzo bambino e usare il suo cordone per curare il fratello maggiore. Blessing non se lo fa ripetere due volte: nel 2018, dà alla luce il suo terzo figlio e ne fa conservare il cordone ombelicale. Nel mentre, Kamsiyochukwu viene sottoposto a diverse terapie, tra cui la chemioterapia.
Ci sono tante cose che potrebbero andare male, è vero. D’altra parte, Kamsiyochukwu ha veramente poco da perdere.
Nel 2020, il bambino viene sottoposto al trapianto in un ospedale migliaia di chilometri lontano da casa. Le cellule staminali del fratellino attecchiscono e, pian piano, Kamsiyochukwu inizia a stare meglio.
Oggi è un ragazzino sano, che vive in una famiglia amorevole, con tutta una vita davanti. Il suo nome non sembra più uno scherzo crudele.
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