Un grande impulso deriva dell’ingegneria genetica, un campo di ricerca scientifica che si occupa della modifica del DNA degli organismi viventi, migliorandone le prestazioni o permettendo di introdurre nuove funzionalità. In aggiunta a ciò, vi è il grande interesse da parte del team di ricerca, fin dal 2020, circa i fattori che influenzando lo sviluppo degli ovociti, i quali sono ottenuti da cellule staminali pluripotenti. In seguito ciò portò alla generazione, nel 2021, dell’ambiente dentro il quale le cellule uovo si trovano in modo da ottenere le prime fasi di crescita dell’embrione.
Già nel 2018, un gruppo di ricerca cinese era riuscito in questo intento, cioè a far nascere dei topi da due genitori dello stesso sesso: i topi nati da due madri erano sani e fertili, quelli nati dai due padri sono sopravvissuti pochi giorni.
Ma grazie ad un nuovo protocollo che ha permesso di ottenere ovuli da cellule di topi maschi adulti, il biologo Katsuhiko Hayashi dell’Università di Osaka in Giappone ed il suo team sono riusciti a far nascere dei topi da due genitori di sesso maschile. Sono partiti da prelevare delle cellule dalla pelle dei topi maschili, facendole regredire a cellule staminali pluripotenti e specializzandole in ovociti. Per permettere di ottenere un corredo cromosomico XX, le cellule sono state coltivate fino a che alcune di esse hanno perso spontaneamente il cromosoma maschile Y. In seguito, tramite l’utilizzo della reversina, che permette di favorire gli errori durante il processo di divisione cellulare, sono riusciti a replicare il cromosoma X. Con la successiva induzione della maturazione delle cellule in ovociti, li hanno poi fecondati con gli spermatozoo e trasferiti nell’utero femminile di un topo.
Il risultato dello studio, non ancora pubblicato su nessuna rivista scientifica, ma annunciato a Londra in occasione del terzo Summit internazionale sull’editing del genoma umano dal team, ha portato alla nascita di sette topi con 630 embrioni impiantati. I topi sono apparentemente sani e sono fertili.
Ed ora questa tecnica può essere adoperata anche per l’uomo in tutti quei casi di gravi forme di infertilità o per permettere che coppie dello stesso sesso possono avere un figlio biologico insieme? Nonostante sul piano teorico questa nuova tecnica potrebbe aiutare in alcune cause di infertilità, come lo stesso Hayashi asserisce, vi sono delle enormi differenze a livello biologico tra gli esseri umani ed i topi. Inoltre, il processo, affinché tale tecnica sia eseguibile anche sull’uomo, deve passare dall’analisi dei topi nati, affinché si verifichino che negli ovociti derivati da cellule maschili si possano stabilizzare le modifiche epigenetiche del DNA. Oltre alla possibilità di potere trasportare il processo sugli essere umani, bisogna considerare sia l’aspetto etico che quello legato alla sicurezza.
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