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Al giorno d’oggi, il valore del sangue cordonale è fuori di dubbio. Nessuno si sognerebbe mai di dirti che è qualcosa di pericoloso, che potrebbe uccidere tuo figlio. Al contrario: le staminali prelevate dal cordone ombelicale sono notoriamente più sicure di quelle prelevate dal midollo osseo.

Notoriamente oggi, quanto meno.

Il 6 ottobre 1988, i coniugi Farrow hanno paura: per quanto ne sanno, stanno per uccidere il piccolo Matt. Per quanto ne sanno, potrebbero aver lasciato i loro lavori e la loro casa per niente, solo per vedere il figlio di 5 anni morire nella lontanissima Francia. D’altra parte, con quale coraggio potrebbero guardare in faccia i loro figli, se lasciassero qualcosa di intentato?

Il figlio Matt soffre di anemia di Fanconi e vive in un costante conto alla rovescia: se non dovesse trovare un donatore di staminali, il suo midollo osseo smetterà di produrre cellule del sangue. Senza un donatore compatibile, non arriverà a compiere 10 anni.

Siamo nel 1988: trovare un donatore di midollo è un’impresa ardua perfino oggi e i coniugi Farrow non possono contare su internet. Nessuno dei loro parenti e conoscenti è un donatore compatibile, quindi il destino di Matt è segnato. O forse no.

La madre di Matt è incinta del terzo figlio e il medico ha sentito parlare di una terapia sperimentale: invece del midollo osseo, si trapiantano le staminali prelevate dal cordone ombelicale di un fratello. È qualcosa di nuovo, che stanno studiando a Parigi. Non si sa se funzioni e, per quanto ne sanno, potrebbe essere il colpo di grazia per Matt. Se non provano, però, il dubbio li perseguiterà.

Ecco quindi come Matt giunge a quel 6 ottobre, quando una equipe di medici trapianta il sangue cordonale della sorellina dentro il suo midollo osseo e spera. Se tutto va bene, le staminali attecchiranno e produrranno nuovo midollo e Matt ricomincerà a produrre cellule del sangue sane e avrà un’intera vita davanti.

Se andrà male, morirà.

Matt sopravvive al trapianto e ai 4 mesi successivi di isolamento. Ricomincia ad andare a scuola, sotto l’occhio vigile degli adulti attorno a lui. Continua ad avere i problemi congeniti causati dall’anemia, ma inizia ad affrontarli con la chirurgia. Raggiunge l’adolescenza; senza il trapianto, sarebbe stato impossibile. Diventa un uomo, si sposa. Non può avere figli suoi, ma li addotta e, se solo avesse potuto, avrebbe fatto conservare i loro cordoni ombelicali.

Lui sa quanto può essere prezioso un cordone ombelicale.

Oggi la sua vita è quella di un uomo di quarant’anni, sano nonostante gli strascichi dell’anemia e i brutti ricordi. La sua è una vita fatta di alti e bassi, con delusioni e vittorie, momenti di gioia e momenti bui.

Dopo quel 6 ottobre del 1988, Matt non è stato “per sempre felice e contento”. Nessuno potrebbe esserlo, al di fuori delle favole. È vivo, però, e come lui lo sono migliaia di uomini e donne salvati dalle staminali del cordone.

Dentro di lui, le staminali della sorellina continuano a moltiplicarsi come se fossero sempre state lì e lo faranno fino al suo ultimo respiro.

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Badalà/Lombardo (Cliente Sorgente)

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