Avere le gambe gonfie è normale in gravidanza, specie nel secondo e nel terzo trimestre. In gran parte dei casi non hai nulla di cui preoccuparti, per quanto possa essere fastidioso e anche antiestetico. Eppure, non è sempre così.
In qualche raro caso, piedi e gambe gonfie sono qualcosa di cui preoccuparsi davvero. A volte il gonfiore è solo uno dei tanti sintomi di un disturbo molto più grave, che potrebbe rivelarsi pericoloso sia per la madre sia per il bambino.
Facciamo quindi chiarezza su quando preoccuparsi per le gambe gonfie in gravidanza e quando no.
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ToggleIl gonfiore in gravidanza può essere sintomo di una patologia e, nei casi più gravi, portare al ricovero della puerpera: prestarci attenzione è più che giusto. In gran parte dei casi, però, è un fastidio del tutto innocente.
Tratta questa lista come un’indicazione di massima e, in caso di dubbi, contatta medico e ginecologo.
Proprio come il gonfiore, anche l’affanno è un sintomo comune nell’ultimo trimestre di gravidanza. Ciononostante, possono essere entrambi sintomo di una cardiomiopatia peripartum, ovvero di un’insufficienza cardiaca collegata al parto.
Le donne che soffrono di cardiomiopatia peripartum presentano i seguenti sintomi:
Ad oggi, non conosciamo le cause della cardiomiopatia in gravidanza. Sappiamo che interessa soprattutto donne sopra i 30 anni che hanno già avuto figli e che soffrono di preeclampsia. Si tratta come un’insufficienza cardiaca.
Il diabete è una patologia che interessa circa il 7% delle donne in gravidanza; in gran parte dei casi è evitabile seguendo un’alimentazione sana, tenendo il peso sotto controllo e facendo un moderato esercizio fisico.
I sintomi principali del diabete gestazionale comprendono aumento della sete, mal di testa, disturbi della vista. Le gambe gonfie si presentano nelle fasi più gravi del diabete, invece, quando la malattia è progredita così tanto da colpire i reni. In casi del genere, il gonfiore è qualcosa di molto preoccupante: i reni non riescono a filtrare il liquido in eccesso, che quindi si accumula in caviglie e gambe.
Onde evitare di arrivare a un punto del genere, gli esami da fare in gravidanza comprendono anche una curva glicemica nel 2° trimestre e un’altra nel 3° trimestre.
Finché non diventano fonte di grave disagio, è facile che le intolleranze passino inosservate; la più comune è quella al lattosio, ma si può essere intolleranti anche al glutine o al fruttosio. Gran parte delle persone va avanti con la propria vita senza farci troppo caso, ignorando i possibili effetti negativi sulla salute.
Eppure, le intolleranze più gravi possono causare infiammazioni intestinali croniche che, a loro volta, influiscono sulla salute dell’intero organismo. Qualcuno ipotizza che potrebbero essere addirittura causa di aborti spontanei e infertilità.
La gravidanza, con i suoi tanti cambiamenti ormonali, può peggiorare condizioni preesistenti e mai diagnosticate; il gonfiore delle gambe è uno dei possibili sintomi, insieme a dolori addominali e disturbi intestinali.
Dato l’impatto sulla qualità della vita, Sorgente propone un semplice screening neonatale per individuare intolleranze e allergie. In questo modo tuo figlio potrà evitare fin da subito i cibi dannosi che, sul lungo periodo, potrebbero farlo vivere peggio.
Quando si soffre di insufficienza venosa, le valvole interne delle vene non riescono a spingere il sangue con abbastanza forza. Di conseguenza, parte del sangue fluisce all’indietro e si accumula nell’area inferiore del corpo, ovvero gambe e piedi.
In gravidanza le probabilità di soffrirne aumentano, specie nelle donne sovrappeso e geneticamente predisposte, con un passato da fumatrici: l’utero si ingrossa e schiaccia i vasi sanguigni, riducendo la circolazione; il progesterone rilassa i vasi sanguigni e ne indebolisce le pareti.
Oltre alla gambe gonfie, altri sintomi di insufficienza venosa sono:
L’insufficienza venosa è un disturbo fortemente debilitante, specie per una donna in gravidanza. Nei casi meno gravi, si interviene modificando lo stile di vista. Se invece la situazione è più avanzata e preoccupante, si ricorre al trattamento farmacologico.
La preeclampsia è uno dei disturbi più pericolosi in gravidanza, tant’è che vi abbiamo dedicato un intero articolo (“Preeclampsia o gestosi in gravidanza: un nemico subdolo”). Per fortuna, è anche un disturbo facile da individuare, se si eseguono tutti gli esami prescritti dal ginecologo.
I gonfiori a gambe e piedi è il sintomo più evidente, quello che fa scattare il primo campanello di allarme. La diagnosi di preeclampsia si verifica però solo in presenza di pressione alta e proteine nelle urine. Se mancano questi due sintomi, si tratta di un’altra patologia oppure il gonfiore è qualcosa di cui non preoccuparsi.
Finché i piedi sono gonfi in modo simmetrico, è fastidioso ma poco preoccupante. Se invece c’è un solo piede gonfio, magari in modo molto accentuato? In quel caso, è meglio contattare il medico: potrebbe trattarsi di trombosi venosa profonda.
Si parla di trombosi quando si formano dei coaguli dentro i vasi sanguigni; nella trombosi venosa profonda questo capita nelle vene più radicate nella carne, specie in quelle delle gambe. Ecco perché il gonfiore è asimmetrico: un trombo sta impedendo la circolazione dentro una vena della gamba, facendo ricadere il sangue dentro il piede.
La trombosi può danneggiare le vene e, nei casi peggiori, causare un’embolia polmonare. Se vedi un piede visibilmente più gonfio dell’altro, quindi, contatta subito il tuo medico.
Sopra abbiamo visti i casi limite: il più delle volte, il gonfiore tipico della gravidanza è causato da semplice ritenzione idrica. A causa di un insieme di fattori, l’organismo trattiene più acqua del normale e questo provoca gonfiore e aumento di peso.
Di solito, in gravidanza si acquistano 3 kg per la ritenzione idrica. Se il gonfiore si accompagna a un aumento di oltre 5 kg in una settimana, meglio contattare il medico: potrebbe trattarsi di preeclampsia.
Per fortuna, è raro che il gonfiore sia qualcosa di cui preoccuparsi davvero. Come visto sopra, mani e piedi gonfi in gravidanza sono fisiologici, entro certi limiti: finché non si accompagnano ad altri sintomi, è tutto nella norma.
Vediamo perché succede.
Il progesterone è uno degli ormoni principali nel primo trimestre, nonché una delle cause principali del gonfiore in gravidanza. Il suo compito è rilassare la muscolatura dell’utero, così da facilitare l’impianto dell’embrione. Non è il suo unico compito, però.
Tra le altre cose, il progesterone stimola la formazione di nuovi vasi sanguigni e provoca la dilatazione di quelli preesistenti. In questo modo la pressione sanguigna cala e il sangue si accumula negli arti inferiori, gonfiandoli.
Entro certi limiti, qualche ostacolo nella circolazione sanguigna è fisiologico in gravidanza: il pancione preme contro i vasi sanguigni, specie durante le gravidanze gemellari. Questo aumenta il rischio di gonfiore.
Muoversi è un ottimo modo per “forzare” la circolazione sanguigna, specie nei vasi più piccoli e nei capillari linfatici. In un organismo attivo, infatti, questa fitta rete raggiunge anche gli angoli più remoti dell’organismo, infilandosi tra una cellula e l’altra. In questo modo ogni cellula riceve ossigeno e può liberarsi facilmente dei liquidi in eccesso, che vengono trasportati via insieme alle tossine.
C’è un problema: il nostro organismo è troppo efficiente per “sprecare” energie in una rete che nessuno utilizza. Quando conduci uno stile di vita sedentario, non fai nulla per attivare questa microcircolazione. Meno ti muovi, meno sangue arriva nelle cellule periferiche dell’organismo. Questo riduce lo smaltimento delle tossine, accelerando l’invecchiamento e aumentando la ritenzione dei liquidi.
Un’altra pessima abitudine che aumenta la ritenzione idrica è mangiare troppo salato. L’eccesso di sale trattiene i liquidi nell’organismo, causando gonfiore generico e localizzato. Inoltre, aumenta il volume del sangue e alza la pressione, con tutti i rischi connessi.
Mangiare spesso fuori e usare tanti prodotti processati (tonno sottolio, salumi, formaggi, ecc) aumenta il consumo di sale, magari senza che tu te ne renda conto: i locali usano sale e grassi per rendere il cibo più gustoso; nei cibi processati, invece, il sale è il conservante principale.
Come vedi, il gonfiore non è quasi mai un problema di salute, per quanto possa essere fastidioso. Perfino un po’ di prurito alle gambe è fisiologico, di tanto in tanto. Ciò non significa dover sottovalutare il fenomeno, però.
Prenditi cura di te stessa e, in caso di dubbio, parlane con il tuo medico. Non avere paura di sembrare sciocca: si parla pur sempre della tua salute e di quella del tuo bambino. Alla peggio, il tuo medico si farà una risata insieme a te.
Vuoi fare un passetto in più per garantire la salute futura di tuo figlio? Conserva le sue cellule staminali. Ti sembra eccessivo, sciocco? Alla peggio, avrai qualche cellula conservata in una biobanca svizzera; né tu né tuo figlio avrete perso niente. Se però un giorno dovesse averne bisogno, sarai felice di averlo fatto.
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