Per le persone che soffrono di severi attacchi epilettici, non ci sono farmaci efficaci ma un approccio radicale di impianto di cellule staminali autologhe potrebbe essere la sola risposta terapeutica.
Uno studio di recente pubblicazione su PNAS del team del dott. Shetty dell’Università del Texas, è riuscito a simulare in 38 ratti questo esperimento.
L’epilessia deriva da uno sbilanciamento tra l’attività dei neuroni eccitatori presenti nell’ippocampo e i neuroni inibitori.
Il team è riuscito nell’impianto di cellule staminali retro-indotte nell’ippocampo che hanno prodotto neuroni inibitori in grado di ridurre del 70% la frequenza degli episodi epilettici nei ratti.
Questo risultato dovrà chiaramente essere riprodotto anche perché la risposta cellulare è stata eseguita a breve termine e non sempre questa condizione è ripetibile nell’uomo.
I cambiamenti anti-epilettogenici comprendono la riduzione della perdita interneuronale, la neurogenesi anormale e lo sviluppo di fibre nervose eccitatorie. I cambiamenti anti-epilettici invece sono stati misurati in base al netto abbassamento della frequenza degli eventi dimostrando un silenziamento indotto dall’impianto delle cellule staminali.
Il trapianto autologo ha peraltro il vantaggio di non richiedere alcuna terapia immunosoppressiva e di promuovere una azione a lungo termine grazie a una facile integrazione delle cellule retro-indotte autologhe.
Fonte: PNAS, DOI: 10.1073/pnas.1814185115
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