I ricercatori dell’Università Irvine della California hanno identificato proprietà intrinseche delle cellule staminali che influenzano il destino delle cellule neurali, influenzando come il cervello formerà neuroni, astrociti e oligodendrociti.
Questa scoperta apre la via agli scienziati per avere un indice predittivo e un controllo sul destino delle cellule staminali, migliorando cosi le terapie dei trapianti.
I risultati sono stai pubblicati pochi giorni fa su Stem Cells Report, lo studio è stato condotto da Lisa A. Flanagan, PhD, un professore associato di neurologia presso la scuola di medicina dell’Università della California. Nello studio è stato dimostrato che il destino delle cellule staminali dipende dagli zuccheri espressi sulla superficie delle cellule. Questi zuccheri contribuiscono alla formazione del potenziale elettrico di superficie e quindi al destino delle cellule. “Le cellule staminali offrono grandi promesse terapeutiche ma può essere difficile predire il loro destino differenziativo perché il risultato di un trapianto risiede veramente nella capacità di rigenerare un tessuto con le modalità che lo rendono funzionale” sostiene Flanagan. “Possiamo trapiantare lo stesso quantitativo di cellule in più pazienti ma il risultato potrebbe variare considerevolmente se queste cellule si differenziano in popolazioni diverse da paziente a paziente. Con questa scoperta saremo in grado di guidare il destino cellulare e decidere se produrre neuroni, astrociti o oligodendrociti”.
I primi risultati di questa ricerca sono stati pubblicati nel 2008, quando la prof. Flanagan aveva identificato le popolazioni cellulari in funzione del potenziale elettrico che le caratterizzava. Ora, con la scoperta degli zuccheri sulla superficie delle cellule, sono riusciti a dimostrare perché presentano un potenziale elettrico diverso da cellula a cellula.
Cambiando le proprietà elettriche nelle cellule staminali neurali, i ricercatori hanno stimolato la produzione di astrociti a scapito dei neuroni dimostrando che gli zuccheri di membrana controllano il destino della cellula. In vitro, siamo in grado di controllare questo parametro e di predestinare la crescita di una determinata popolazione cellulare da trapiantare.
Ora rimane da capire se, questa predestinazione si mantiene a seguito del trapianto e come la stessa influenzi l’efficacia terapeutica del trapianto.
Fonte: Stem Cells Report, 2018
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