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Un gruppo di ricerca italiano contro l’estinzione del rinoceronte bianco

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Il rinoceronte bianco settentrionale (Ceratotherium simum cottoni) è il mammifero a più alto rischio di estinzione al mondo con solo due individui di sesso femminile ancora esistenti.
Per rimediare alla sua estinzione, un gruppo di ricerca italiano ha adottato un protocollo di fecondazione assistita umana per fecondare gli ovociti di un rinoceronte bianco meridionale con degli spermatozoi di un rinoceronte bianco maschio settentrionale.
Il risultato è pubblicato su Nature Communications da un gruppo internazionale guidato dall’italiano Cesare Galli, noto per aver clonato il primo toro Galileo e la prima cavalla Prometea.

La tecnica usata consiste nell’iniettare gli spermatozoi direttamente nella cellula uovo, la cosiddetta iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (Icsi): simile a quella impiegata nell’uomo, è stata prima modificata per l’uso nei cavalli e poi riadattata alle esigenze dei rinoceronti. Sono stati così ottenuti sette embrioni di rinoceronte, bloccati a 12 giorni di sviluppo: alcuni sono stati congelati, in attesa del trapianto nell’utero di madri surrogate, mentre altri sono stati usati per ottenere cellule staminali, preziose per testare tecniche con cui produrre nuovi gameti che permettano di aumentare la diversità genetica dei rinoceronti.
 
Questi risultati dimostrano che la riproduzione artificiale «è un’opzione scientificamente valida, una strada percorribile non solo per gli animali di allevamento, ma anche per specie selvatiche a rischio di estinzione», spiega Galli all’Ansa. «Ora attendiamo il via libera delle autorità del Kenya per raccogliere ovociti dalle ultime due femmine di rinoceronte bianco settentrionale e produrre embrioni puri. Sembra una mission impossible – conclude l’esperto – ma tecnicamente potremmo avere i primi cuccioli nell’arco di cinque anni».  

Fonte : NATURE COMMUNICATIONS | (2018)9:2589 | DOI: 10.1038/s41467-018-04959-2 | www.nature.com/nat

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