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Sangue cordonale: nuovo trattamento per l’Alzheimer?

È in corso una ricerca su un nuovo e controverso trattamento contro l’Alzheimer. Questo prevede l’uso di sangue cordonale per rigenerare i tessuti cerebrali danneggiati dalla malattia. Nonostante il grande potenziale delle cellule staminali del cordone, saranno necessari ancora molti studi per dire se questa è la strada giusta.

I primi trial clinici hanno dimostrato che il trattamento è sicuro. Secondo i ricercatori, il sangue cordonale ha permesso ai pazienti affetti da demenza di condurre una vita quasi normale. Per il momento, però, lo studio ha coinvolto solo 18 persone: sarà necessario uno studio molto più ampio per andare avanti.

Tony Wyss-Coray è un neuroscienziato dell’Università di Stanford e co-direttore del centro di ricerca sull’Alzherimer. Lui stesso avverte che il trial è molto piccolo e che i risultati dovrebbero essere valutati con cautela.

Il trial è stato guidato dalla neurologa Sharon Sha. Nelle prime fasi, i ricercatori hanno comparato sangue cordonale e sangue di soggetti di diverse età. Hanno scoperto che il sangue cordonale contiene alti livelli della proteina TIMP2. Iniettata in alcune cavie, la proteina ha dato nuova vita all’ippocampo, il centro della memoria e il punto da cui parte la degenerazione dell’Alzheimer.

Gli effetti di TIMP2 sul cervello potrebbero essere una delle possibili strade per il trattamento dell’Alzheimer. Se gli studi lo confermassero, il sangue cordonale potrebbe bloccare l’avanzata di questa terribile malattia nelle sue prime fasi. Per dirlo, però, sarà necessario uno studio molto più ampio.

Fonte: express.co.uk

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