La barriera emato-encefalica è uno scudo di cellule che protegge il cervello da tossine e da altri agenti pericolosi. A volte ferma anche le molecole di farmaci che potrebbero essere utili per il cervello. Comprenderne meglio il funzionamento faciliterebbe quindi il trattamento di diverse malattie, tra cui cancro e ictus.
Fino a oggi i ricercatori avevano creato solo modelli rudimentali della barriera. Un team dell’Università del Wisconsin-Madison ha elaborato un modo per creare una barriera emato-encefalica quasi identica a quella umana. Il nuovo modello consentirà di trovare nuovi modi per bypassare la barriera in caso di bisogno.
Il team ha definito una ricetta chiara e precisa di sostanze chimiche che, applicate alle cellule staminali, ne guidano lo sviluppo. È il primo passo per standardizzare la creazione di una barriera emato-encefalica che funzioni e che sia pressapoco uguale per tutti i laboratori. Gli approcci precedenti, invece, prevedevano l’uso di co-culture di altre cellule e di processi sempre diversi.
A partire dalle cellule staminali dei pazienti stessi, i ricercatori saranno in grado di comprendere meglio lo sviluppo di eventuali malattie neurologiche. Il nuovo modello potrebbe anche aiutare nella ricerca su infezioni cerebrali e sclerosi multipla.
Fonte: wisc.edu
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