Uno studio pubblicato sulla rivista Cell Stell Cell descrive una nuova tecnica per ottenere cellule cerebrali da campioni di pelle del paziente. Il risultato straordinario, però, è che usando questa tecnica le cellule mantengono la loro firma temporale. Ciò significa che possono essere usate per studiare gli effetti dell’invecchiamento sul cervello, sia naturale sia dovuto a malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson.
Una firma temporale è un insieme di segnali chimici che determinano il modo e il tempo di espressione dei geni. Man mano che la cellula invecchia, la firma temporale tiene traccia di questi cambiamenti. Le cellule di una persona anziana hanno quindi una firma temporale molto diversa da quella di un neonato.
Normalmente gli scienziati convertono alcuni tessuti della pelle in cellule staminali pluripotenti indotte. Le staminali sono a loro volta convertite in neuroni. Il processo di riprogrammazione delle cellule però le ringiovanisce, dando vita a dei neuroni mai sottoposti a invecchiamento naturale o patologico. Questo rende molto difficile portare avanti degli studi su cellule effettivamente invecchiate.
I ricercatori hanno invece trovato un modo per mantenere intatte le differenze a seconda dell’età del donatore. Una scoperta che potrebbe aiutare anche nello studio dell’invecchiamento di cellule di fegato e cuore.
Fonte: galileonet.it
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