Un team di ricercatori del Weizmann Institute, in Israele, ha pubblicato uno studio sull’uso di staminali embrionali per riparare i tessuti polmonari danneggiati. La terapia sarebbe applicabile al trattamento di diverse patologie alle vie respiratorie, che sono la seconda causa di morte nel mondo.
Per il momento la ricerca è stata portata avanti sui topi, ma i risultati sono incoraggianti. I prossimi passi sono i test sull’uomo e uno studio approfondito del dosaggio perfetto per i farmaci antirigetto.
La nuova strategia parte dalle cellule staminali del midollo osseo, particolarmente simili a quelle che stanno nei polmoni. I ricercatori hanno selezionato delle cellule del midollo, le hanno iniettate all’interno di uno spazio ricavato rimuovendo del tessuto polmonare e hanno lasciato che raggiungessero le aree danneggiate attraverso il flusso sanguigno. Lì le cellule hanno cominciato a rigenerarsi e nel giro di 6 settimane hanno cominciato a specializzarsi, trasformandosi in tessuto polmonare sano e permettendo alle cavie malate di respirare normalmente.
Le cellule scelte per il trattamento hanno superato la 20esima settimana e hanno quindi completato il processo di differenziazione, il che le rende più efficienti.
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