In questo studio clinico gli autori hanno condizionato linfociti prelevati dal sangue di 15 pazienti affetti da T1D, co-coltivandoli con cellule staminali del cordone o[...]
In questo studio clinico gli autori hanno condizionato linfociti prelevati dal sangue di 15 pazienti affetti da T1D, co-coltivandoli con cellule staminali del cordone ombelicale raccolte da donatori sani. Successivamente tali linfociti sono stati re-infusi nei pazienti. Il trattamento non ha dato luogo a reazioni avverse e ha determinato un miglioramento delle glicemie nonché una riduzione del fabbisogno giornaliero di insulina esogena. La terapia ha inoltre indotto nei pazienti non solo un aumento del numero di cellule T regolatorie Foxp3+ ma anche un incremento dell’espressione di molecole costimolatorie (CD28 e ICOS). In conclusione, la terapia sviluppata è risultata sicura e capace di migliorare il controllo glicometabolico in pazienti affetti da T1D sia riducendo l’intensità del responso autoimmune che promuovendo la rigenerazione delle isole beta-pancreatiche.
Fonte: BMC Medine
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