Michele De Luca ha messo a punto il primo farmaco al mondo a base di cellule staminali, è fra i padri della medicina rigenerativa e sta studiando innumerevoli altre terapie innovative. Ma ancora oggi si commuove pensando ad Hassan, il bimbo siriano che ha curato per l’epidermolisi bollosa con staminali derivate dalla cute: «Vedere la sua pelle che pian piano si riformava e tornava normale è una delle mozioni più forti che abbia mai provato», ha detto Michele De Luca, direttore del Centro di Medicina Rigenerativa dell’università di Modena e Reggio Emilia, raccontando le sue sfide di ieri e oggi durante la cerimonia di apertura del Festival della Scienza Medica, a Bologna fino al 12 maggio.
La malattia di Hassan
La storia del piccolo siriano fece il giro del mondo, quattro anni fa: martoriato da una malattia genetica rara per cui l’epidermide si sfalda e si stacca dagli strati sottostanti, era fuggito dalla Siria in guerra trovando asilo in Germania. Dove però nessuno riusciva a curarlo: aveva il destino segnato, ma in Italia c’era l’equipe di De Luca che studiava come utilizzare le cellule staminali epidermiche per rigenerare la pelle e stava creando lembi da staminali geneticamente modificate per risolvere il problema dei pazienti con epidermolisi.
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ToggleLa sfida era enorme: «Andava ricostruito l’80 per cento della sua pelle, non avevamo mai realizzato colture di staminali epidermiche così estese», racconta De Luca. «Prima siamo intervenuti sugli arti, poi sul resto del corpo. Non abbiamo fatto molto dopo l’impianto dei lembi di staminali epidermiche modificate geneticamente, se non applicare medicazioni che aiutassero il lavoro delle cellule. Hassan ha risposto benissimo alla terapia: la pelle si è pian piano riformata e tuttora, quando vedo le immagini del suo corpo prima e dopo la cura, provo la stessa forte emozione di allora. Sono passati tre anni e mezzo da quando Hassan è uscito dall’ospedale: oggi è un bambino che sta bene e fa una vita normale. Gioca a pallone e si sbuccia le ginocchia come tutti i ragazzini, ma anche le sue ferite ora guariscono».
Una storia a lieto fine che dimostra quanto l’Italia sia all’avanguardia nella medicina rigenerativa: è nei laboratori di De Luca che è nato il primo farmaco registrato al mondo che ha come principio attivo cellule staminali in quantità precisa, ha la firma dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica la prima terapia genica per ADA-SCID, l’immunodeficienza dei bambini-bolla. Perché lo sviluppo scientifico non si ferma, e viste le implicazioni etiche che comporta deve avvenire entro un quadro di controlli e regole», conclude De Luca.
Fonte: Tratto da il Corriere della Sera
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